di Sabrina Baiocco, Forza Italia

PORTO RECANATI - In merito all’individuazione di siti di discarica nel territorio di Recanati e Montefano per i quali è stata presentata su mia iniziativa un’interrogazione al Senato con primo firmatario il Sen. Francesco Battistoni e a seguire la Sen. Gallone, ho, in data odierna, chiesto per iscritto al Sen. Battistoni se ritenga opportuno informare la Commissione di Inchiesta sul ciclo dei rifiuti di cui è componente affinché vengano approfondite le dinamiche amministrative alla base della decisione di individuare siti di discarica in zone ad alto pregio paesaggistico, culturale, turistico e agricolo.

È necessario, a mio avviso, fare chiarezza e rendere trasparenti le motivazioni che hanno portato la Provincia e l’Ata a fare determinate scelte.

Inoltre, se mi sarà data l’opportunità di rappresentare il territorio in Consiglio Regionale, credo sia importante al fine di evitare che in futuro possano essere prese decisioni simili, formulare due proposte:

sitimonnezzaLa prima è quella di disporre finalmente di un piano che preveda l’utilizzo di nuove tecnologie per il trattamento dei rifiuti con la realizzazione di impianti che producano risorse energetiche in conformità a quanto disposto dalle norme nazionali e che nel rispetto dell’ambiente, così come avviene in altre parti del mondo e anche del nostro Paese, siano anche volano di sviluppo economico ed occupazionale. Non dobbiamo fermarci esclusivamente all’individuazione di discariche a cielo aperto.

La seconda, in subordine, è la modifica dell’art. 6 della Legge Regionale 24/2009 che suddivide il territorio regionale in 5 Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) prospettando la creazione di un ATO unico a livello regionale. La frammentazione del territorio regionale in 5 ATO costringe ogni provincia a trovarsi la sua discarica, a meno che non si arrivi ad accordi interprovinciali.
Il Piano Regionale Gestione Rifiuti auspica un coordinamento impiantistico su base regionale, ma si è trovato difronte alla vecchia Legge Regionale del 2009 che ancora prefigura 5 ATO separati.

Una proposta legislativa in tale senso sarebbe quella di modificare la LR 24 creando un ATO unico regionale, come accaduto in altre regioni come l’Abruzzo, l’Umbria, la Toscana e l’Emilia Romagna. Inoltre, modificare i criteri per la localizzazione degli impianti di smaltimento previsti nell’attuale Piano Regionale Gestione Rifiuti, prevedendo nuovi criteri escludenti come, ad esempio, l’esistenza di un certo numero di case sparse in un’area di 500 metri nell’intorno dell’impianto.

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