PORTO RECANATI - Dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza che lo ha mandato assolto con formula piena, perché il fatto non sussiste, parla Pasquale Telera, ex consigliere regionale del volontariato ed ex coordinatore tecnico della Protezione civile del Comune di Porto Recanati.

"Dieci anni trascorsi nei Tribunali per ottenere l'accertamento della propria innocenza sono un periodo lunghissimo ma, alla fine, l'incubo è finito -commenta Pasquale Telera-.  Io ed i miei avvocati abbiamo sempre creduto nella mia non colpevolezza sostenendo che i fatti che mi vedevano coinvolto avessero più a che fare con questioni legate alla politica ed al volontariato piuttosto che al codice penale. In effetti sono stati tanti i politici ed i militanti della protezione civile coinvolti nel processo, ad iniziare dalla persona offesa.Il mio pensiero inevitabilmente non può fare a meno di tornare al febbraio 2015 allorché, a seguito della mia nomina a responsabile della P.C., un “esercito” di inquisitori si affrettò a contestare il mio incarico sulla base di fatti che, oggi possiamo ben dirlo, non sono mai esistiti. Finalmente la Corte d'Appello ha ristabilito il giusto equilibrio su una vicenda che, inevitabilmente, ha travolto la mia figura pubblica ma, ancor di più ha sconvolto la mia vita privata. Purtroppo, mentre le ombre gettate sulla mia onorabilità sono state spazzate via dalla sentenza a livello personale il prezzo pagato è stato altissimo per la mia famiglia, avendo l’imputazione ostacolato definitivamente la pratica di adozione che, con mia moglie, avevamo avviato. A Carmela debbo le mie scuse più sentite per averle inferto, mio malgrado, una ferita che nessun provvedimento potrà mai sanare, ed il mio più grande ringraziamento per essermi stata sempre e comunque accanto in questa vicenda. Ringrazio i miei legali per la loro professionalità, in particolare Giacomo Curzi, senza dimenticare Giancarlo Nascimbeni ed Andrea Tuzi, e ringrazio la Magistratura, nella quale ho sempre confidato. Spero di ritrovare quanto prima un po’ di serenità, nel frattempo saranno i miei avvocati a valutare se fra le pieghe di tutta questa vicenda siano ravvisabili eventuali profili di responsabilità a mio danno.”
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