POTENZA PICENA – In questi giorni è ripreso il dibattito intorno alla sorte del Parco dei Laghetti dove l’ex Cava Pianetti è diventata un’oasi verde in parte pubblica, in parte privata sulla quale esiste una grande opportunità per una valorizzazione tale da rendere l’area un importante polo turistico e ricettivo.

Ne è convintissimo Giuseppe Capozucca che in questi ultimi anni si è speso in prima persona (ed in proprio ha speso di suo) per dare un futuro certo alla grande area.
Ha detto no a progetti poco credibili di parchi acquatici, di arena per spettacoli, di parco giochi tematico e quant’altro che potessero mutare la fruizione di quel vasto terreno intorno a diversi specchi d’acqua, se non quella residenziale turistico con spazi pubblici e privati.

“Ora - come ci ha spiegato Capozucca-, c’è l’interesse di un investitore americano che intende appoggiare il mio progetto originario e cioè quello di un parco pubblico, con un’area privata destinata a villette in legno classe A+. La parte arborea per 10 anni sarebbe curata da me che in questi anni ho dato tanto per quel parco”.
Tra acquisizione dell’area dal giudice fallimentare e lavori, un affare da 10 milioni di euro".

Intanto il parco è chiuso e motivo ce lo spiega Capozucca.Capozzucca Giuseppe

“L’apertura del percorso pubblico ora dipende dall’amministrazione comunale perché la comvenzione che avevo con il comune è scaduta il 31 dicembre e comprendeva l’accesso anche alla parte privata”.

La passione che Capozucca sta mettendo su questo progetto (ovviamente serviranno dei passaggi amministrativi ineludibili) si evince dal racconto che fa tutto di un fiato prendendo spunto dai commenti che sono stati fatti dopo che in una nota capo gruppo consiliare del PD, Fausto Cavalieri, ha ripreso la questione del futuro dell’area.

“Visto che si parla molto spesso del Parco dei Laghetti –commenta Capozucca-, e questo mi fa piacere perché la loro sorte suscita interesse a molti, vorrei dire alcune cose. Ciò che mi infastidisce molto è che la maggior parte di queste persone interviene senza conoscere il passato. Molti hanno frequentato il parco m ne ignorano le pregresse situazioni e non conoscono gli obiettivi che volevo raggiungere prendendomene carico.”

“Si sappia che quando l’ho presa in mano – prosegue Capozucca-, l’area era una discarica a cielo aperto. C’erano reti per la cattura e l’inanellamento degli uccelli abbandonate. Nel lago ho trovato pesci morti.”

“Proposi all’allora amministrazione Morgoni un progetto di riqualificazione dell’area –prosegue Capozucca- che attraverso una variante avrebbe consentito di realizzare un parco pubblico con pista accessibile al pubblico ed un villaggio residenziale studiato nei minimi particolari per non danneggiare il sistema arboreo e degli animali stanziali. La caratteristiche del villaggio sarebbero state innovative da fare della struttura una eccellenza. Il sindaco Morgoni comprese subito l’importanza del progetto muovendosi in tale direzione”.

“Ma come sempre accade –dice amareggiato Capozucca- subito si sono levate grandi critiche fino a dire che sarebbe stato uno scempio manco avessi fatto esplodere una bomba atomica! Alla fine non si è fatto più nulla. Il fallimento che avrebbe significato l’abbandono dei luoghi ed un loro peggioramento è stato un duro colpo, morale ed economico, ma non mi sono arreso”.

“Ho deciso di mantenere vivo il luogo –ci dice Capozucca-, senza ricevere nulla in cambio, e sempre animato dalla prospettiva di portare a termine in un modo o l’altro questo progetto fino alla zona nord. Un parco che darebbe prestigio a Potenza Picena, prosperità e lavoro. Oltre che rappresentare un polmone verde per la città”.
“Per 18 anni, a mie spese –conclude Capozzucca- ho salvaguardato il parco. Non ho intenzione di mollarlo ad avvoltoi ma di farlo diventare un qualcosa di unico ed in questi giorni le sue sorti si stanno decidendo. Basta polemiche.”

“Il progetto originario, senza deviazioni dallo spirito che lo anima fin dall'inizio –conclude Capozucca determinato a non cedere di un passo- è l’unico in grado di salvaguardare il futuro del parco e gli interessi di tutti”.

Progetto parte sud

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Progetto parte nord

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