A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

POTENZA PICENA - Il centro storico di Potenza Picena (Monte Santo fino al 21 dicembre 1862), era circondato da mura castellane ed aveva 4 porte di accesso, dislocate nei 4 quartieri della nostra città.

Quella principale si chiamava Porta Girola o Marina e si trovava nel quartiere di san Paolo ed è stata demolita nel 1950, posta vicino alla chiesa della Madonna della Neve, quella di San Giovanni, nell’omo­nimo quartiere, posta vicino alla chiesa della Madonna delle Grazie, demolita nel 1956, quella meno conosciuta del Cunicolo (anticamente Conicchiaro) o della Cava, posta vicino alla Fonte della Cava nel quartiere di San Angelo, di cui si hanno notizie documentali solo in una mappa del 1817 e resta oggi un pezzo del muro nei pressi delle Fontanelle, ed infine l’unica che è rimasta ancora oggi integra, quella di Galiziano, posta nel quartiere di San Pietro, vicino alla chiesa della Madonna delle Lagrime o del Pianto. Questa chiesetta è stata demolita nel 1961 per allargare la strada provinciale, mentre la Porta di Galiziano è stata isolata nel I960 dalla cinta muraria. La Porta di Galiziano è stata poi restaurata solo nel 1999, ed inaugurata il giorno 9 Giugno 1999.

In questo articolo vogliamo parlare della demolizione della Porta di San Giovanni avvenuta nel 1956 e dell’ampliamento dell’ingresso al paese.Senza titolo 9

Il Consiglio Comunale di Potenza Picena del giorno 29/3/1953, con voto unanime, Sindaco il maestro Lionello Bianchini, aveva approvato il progetto di ampliamento e sistemazione della Porta San Giovanni, redatto dall’ingegnere comunale Raoul Moschini, con la conseguente demolizione del manufatto antico, con la seguente motivazione “Da tempo si risente la necessità di ampliare e sistemare convenientemente la Porta San Giovanni di accesso al Capoluogo di Potenza Picena, necessità maggiormente posta in evidenza dalla circostanza che il Capoluogo è provvisto di un solo accesso per i veicoli” (quello di Porta Girola o Marina). I lavori di demolizione della Porta San Giovanni e di ampliamento dell’ingresso sono stati eseguiti dall’impresa edile dell’ing. Raoul Moschini e del figlio Bruno solo nel 1956, dopo aver vinto la gara d’appalto dei lavori con un ribasso del 0,01%, mentre l’altra impresa partecipante, quella di Scataglini Ferdinando, aveva presentato un’offerta maggiorata del 2%. Il costo complessivo dei lavori di demolizione dell’antica Porta e di ampliamento dell’ingresso al paese è stato di Lire 2.413.600, ed i lavori sono stati collaudati dall’ingegnere romano Giuseppe Ferranti. Le origini di questa Porta sono molto antiche e solo il Civalli nel 1597 nella sua visita triennale alla nostra città parla di questo manufatto e cita la presenza in un arco di una lapide con la data 1200 (MCC). E’ documentato un intervento di restauro alla Porta San Giovanni nel 1894.

Nel locale che si trovava sotto la Porta San Giovanni il cordaio di Potenza Picena Cittadini Cittadino e suo figlio Luigino tenevano la loro attrezzatura di lavoro per poter fare le corde lungo la Circonvallazione Le Grazie. Appena oltrepassata Porta San Giovanni si trovava una cantina caratteristica, gestita da Amelia Fontinovo, “la frajentina”, moglie di Ernesto Ronconi. Poco distante c’era anche una antica fontanella per l’acqua, oggi purtroppo sostituita da un manufatto moderno. Abbiamo voluto far conoscere la storia della demolizione di Porta San Giovanni, dopo che padre Gabriele Lazzarini ci ha gentilmente messo a disposizione delle foto scattate da Bruno Grandinetti sia della Porta prima dell’abbattimento, che di quelle del 1956 mentre la stavano demolendo, foto appartenute al prof. Giuseppe Asciutti, per non perdere la memoria collettiva di questa parte antica della nostra città, da poter trasmettere ai più giovani.

PORTASGVp s giovanni anni 50