di Massimo Vesprini

POTENZA PICENA - Ho smesso con la militanza politica e mi sono dimesso dal Direttivo del Partito Democratico ma l’interesse per le questioni pubbliche è ancora vivo ed oggi mi porta a dire la mia sul progetto di pista ciclabile che si vorrebbe realizzare nella parte sud di Porto Potenza Picena.

Al Comune costerà 150.000 euro. I restanti 450.000 sono fondi europei, assegnati con bando regionale, destinati a finanziare la ciclovia adriatica da Trieste a Leuca.
Finanziare il tratto di Porto Potenza, considerandolo funzionale alla ciclovia adriatica, è una scelta scellerata di cui la Regione Marche ne porta interamente la responsabilità.

Questo è sperpero di denaro pubblico, di cui l’assessore Sciapichetti ne è il principale responsabile politico. Nel nostro territorio ci sono due tratti che avrebbero la valenza di ciclovia adriatica e che sarebbe molto utile dotare di pista ciclabile: a nord da Porto Recanati al parco dei laghetti; a sud dal fosso dell’Asola alle prime abitazioni di Civitanova Marche. Sono due tratti dove si incontrano molti ciclisti, anche di notte.Pesaro ciclabile collage

A nord rischiano continuamente di essere investiti, per l’assoluta mancanza di banchina.

Purtroppo, su questi due tratti, dove sarebbe utilissima, la pista ciclabile non si realizzerà mai, perché nessun Comune andrà a finanziarla per ¼ del costo.
Oggi gli amministratori comunali finanziano interventi fruttuosi sul piano elettoralistico.Ciclovia Adriatica 0

Infatti Civitanova Marche usa il finanziamento europeo per implementare il proprio lungomare nord e per collegarlo con il quartiere a nord. Sciapichetti applaude ed i ciclisti costretti a transitare sulla statale rischiano continuamente l’incidente.

L’unico tratto che può essere considerato funzionale alla ciclovia adriatica è quello che fiancheggia la statale tra il Santo Stefano ed il parco dei laghetti, realizzato più di dieci anni fa dall’Amministrazione guidata dal sindaco Mario Morgoni. All’epoca venne criticato, ma il tempo gli ha reso giustizia e merito.

20190720 170524Gli amministratori di Potenza Picena, nella smania di prendere qualche finanziamento europeo, si sono inventati un percorso che finora gli ha attirato solo tante proteste.
Il percorso previsto nel progetto approvato nell’aprile 2018 è stato fortemente contestato da coloro che abitano sulle strade (in particolare Via Roma e Via Da Verrazzano) dove l’impatto negativo è più marcato. Una cinquantina di famiglie di queste vie hanno firmato una petizione per chiedere all’Amministrazione comunale una modifica del tracciato.

Ad oggi nessun amministratore ha risposto. Da notizie ufficiose sembra che si stia vagliando una modifica del tracciato, non facendolo più passare per Piazza Douhet e per le due vie che hanno protestato. Sembra che la pista non partirà più da Via Antonelli e Tebaldi ma dalla ex scuola elementare e percorrerà via Lombardia fino all’altezza di via Marche, dove poi riprenderebbe il tracciato originario per terminare dove viale Piemonte si incrocia con via Campania.

A mio modesto parere, la decisione più saggia sarebbe quella di rinunciare a fare l’opera. Faccio fin d’ora un plubblico plauso all’Amministrazione comunale se prendesse questa decisione. Si risparmierebbero risorse preziose e non si causerebbero fastidi permanenti a diversi cittadini.

Nel tratto di via Lombardia si perdono 45 posti auto, con conseguente intasamento dei parcheggi su via Piacenza, via Veneto, via Emilia e via Marche. Oppure, in alternativa, si mantengono i parcheggi ma si introduce il senso unico nello stesso tratto. Provate ad immaginare gli effetti sul traffico in quella zona.

Su viale Piemonte si avrà la perdita di 21 posti auto.

I vantaggi non si vedono. Per le vie interne di Porto Potenza si gira comodamente in bicicletta, non c’è bisogno di una infrastruttura così invasiva. Il tratto di via Lombardia sarà utilizzato pochissimo per due ragioni:

1) è troppo laterale per gli spostamenti nord-sud e viceversa;
2) ha dei tratti in lieve salita che ne scoraggiano l’utilizzo.

C’è poi da chiedersi che senso avrebbe una pista ciclabile sul tragitto viale Piemonte-via Marche-via Lombardia per terminare sotto l’Ufficio Postale.

Qualcuno avrebbe il coraggio di sfidare il ridicolo chiamandolo ancora tratto della ciclovia adriatica?

Dal punto di vista funzionale, il percorso del progetto iniziale (l’unico approvato con delibera comunale) aveva un senso.

Con lo spostamento su via Lombardia si perde tutta la funzionalità. Sarebbe un ripiego, privo di qualunque prospettiva di sviluppo futuro, inutile e dannoso.

Già si è rischiato che del primo progetto, dannosissimo per i residenti delle vie interessate, si venisse a sapere solo a lavori iniziati.

Ora che non succeda di nuovo!

Faccio un appello al Sindaco ed al suo vice Casciotti, che, per il grande consenso elettorale riscontrato a Porto Potenza, dovrebbe sentire più di altri la responsabilità di ciò che si va a fare.

Fate un’assemblea pubblica per parlarci del progetto della pista ciclabile, della eventuale variante di cui si sente parlare, e soprattutto per consentire ai cittadini di farvi delle domande ed esprimere i loro giudizi.

Un’assemblea che vi chiedo di fare subito, prima che si passi alla progettazione esecutiva, ed in orario serale, così da favorire la massima partecipazione.

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