Nota del Gruppo Consiliare PD

POTENZA PICENA - La vicenda processuale conclusa nei giorni scorsi al Tribunale di Macerata con l’assoluzione con formula piena degli imputati, l’ex Sindaco Sergio Paolucci (foto a sx) e l’allora responsabile dei servizi tecnici del Comune ing. Giuseppe Percossi ci spinge a fare qualche considerazione.

L’esposto che diede avvio al procedimento fu presentato da Giordano Giampaoli, esponente di primo piano della Lega locale e candidato consigliere comunale alle ultime amministrative a sostegno della candidata sindaco Tartabini.

Lo stesso Giampaoli ospitò nella sua proprietà, in uno dei suoi frequenti giri di propaganda, il leader della Lega Matteo Salvini che si prestò a sponsorizzare le ragioni dei privati interessi del Paolucci SergioGiampaoli, un uso strumentale e personalistico dei ruoli politici che non rappresenta purtroppo una novità.

Il tribunale ha fatto cadere tale impalcatura propagandistica con una assoluzione che ha evidenziato il comportamento corretto degli uffici e dell’amministrazione.

Questa sentenza rappresenta una ulteriore testimonianza di come le amministrazioni di centrosinistra, che dal 1995 al 2014 hanno guidato il Comune di Potenza Picena con i sindaci Morgoni e Paolucci, hanno operato esclusivamente nell’interesse della comunità e nel rigoroso rispetto delle leggi, delle regole e del buon senso.

Sulla vicenda dei fanghi in contrada Alvata di Potenza Picena fa sentire con una nota anche la sua voce l'ing. Percossi (foto a dx), all'epoca dirigente dell'UTC potentino.IMG 20200923 WA0002

“Assolti con formula piena: questo è quanto stabilito dalla sentenza pronunciata ieri dal Collegio del Tribunale di Macerata, presieduto dal dott. Evangelisti, sulla vicenda che ha coinvolto l’ex sindaco di Potenza Picena, ing. Sergio Paolucci, e l’allora responsabile dell’Ufficio Tecnico, ing. Giuseppe Percossi. La vicenda era partita da un esposto presentato dal proprietario di alcuni terreni, sig, Giampaoli Giordano, interessati in passato da sondaggi per la ricerca di idrocarburi. L’accusa mossa all’ex sindaco Paolucci era quella di aver omesso di assumere opportuni provvedimenti al fine di rimuovere i rifiuti ed i fanghi da trivellazione abbandonati nel terreno del Giampaoli, oltre a mettere in sicurezza il versante da possibili fenomeni di instabilità; al Percossi, invece, veniva contestato di non aver dato corso alle richieste del Sindaco non mettendo quest’ultimo in condizione di assumere gli opportuni ed idonei provvedimenti.  I fatti contestati vanno dal 2009 al 2014 ma le accuse si sono dimostrate manifestamente infondate per entrambi gli imputati, tanto che anche il Pubblico Ministero ha chiesto l’assoluzione per tutti e due. Attraverso una attività processuale durata oltre quattro anni e mezzo, passata per l’audizione di numerosi testimoni, effettuazione di consulenze tecniche d’ufficio e di parte, esame di documenti ufficiali prodotti dalla Provincia di Macerata, dall’ARPAM, dalla ASL, e con il concorso fondamentale dei due avvocati difensori (l’avv. Leonardo Filippucci per Paolucci e l’avv. Alessandro Lucchetti per Percossi) sono stati chiariti i termini della questione e messa la parola fine alla vicenda: il Comune ha operato correttamente e non sono state rilevate omissioni da parte di amministratori e funzionari dell’Ente. Nel 2016 il fatto aveva assunto un rilievo mediatico quando il leader della Lega, Matteo Salvini, si era recato nei luoghi alla vicenda girando un video, nell’intento di segnalare la presenza di rifiuti da trivellazione ivi seppelliti.”