di Mario Morgoni, deputato

POTENZA PICENA - La chiusura della scuola materna Coloramondo di Porto Potenza e’ un fatto rilevante che comporta gravi problemi e disagi agli alunni e alle famiglie e richiede soluzioni che garantiscano il ritorno alla normalità in tempi ragionevoli evitando il protrarsi per anni di soluzioni tampone.

Ma richiede anche una valutazione sulle responsabilità degli amministratori che hanno condotto a questo esito disastroso.

Infatti , se il problema è di natura tecnica , compete però senza dubbio agli amministratori di affrontarlo e di individuare le soluzioni idonee.

E’ quello che in realtà gli amministratori avrebbero dovuto fare da tempo, da quando nel 2016 un terremoto disastroso colpi’ il centro Italia e in particolare la nostra provincia.

Dopo quel sisma, la giunta ( di cui quella attuale è in piena continuità ) avrebbe dovuto promuovere un confronto con i tecnici sulla questione della sicurezza delle scuole, sulla base del quale programmare e dare seguito agli interventi necessari per garantire l’incolumita’ degli alunni e del personale.

Se non lo ha fatto vuol dire che ha usato il tema della sicurezza solo come propaganda.

Se invece lo avesse fatto senza dare seguito alle indicazioni emerse da quel confronto sarebbe doppiamente responsabile in quanto consapevole dei provvedimenti necessari.materna Coloramondo

La realtà è che per la scuola materna COLORAMONDO sono trascorsi ormai oltre 4 anni dal sisma senza l’assunzione di alcun concreto provvedimento ed ora il problema deflagra come fulmine a ciel sereno.

La stessa noncuranza , o forse in questo caso si tratta di opportunismo, riguarda la Scuola Media di Porto Potenza per la quale la giunta continua ad omettere di far effettuare la verifica della vulnerabilità sismica richiesta dagli stessi tecnici oltre che dall’ opposizione.

Eppure quella struttura, oggi addirittura sovraccaricata dalla presenza di ulteriori classi, risale agli stessi anni di quella di piazza Douhet già chiusa per decisione dell’ amministrazione comunale pur non essendo inagibile.

Il sindaco non può cavarsela con lo scaricabarile , una disciplina per la quale dimostra , insieme alla sua giunta, un grande talento . E se deve avanzare critiche o rilievi agli uffici lo faccia in modo chiaro, trasparente e leale invece di mormorare nell’ ombra e ventilare accuse precludendo ai destinatari il diritto di difendersi.

La logica padronale e quella dello scaricabarile stanno producendo gravi guasti dentro il nostro Comune. Una giunta che non promuove il merito ma la fedeltà e l’ accondiscendenza e che anziché assumersi le proprie responsabilità si copre dietro quelle presunte dei funzionari , pregiudica le capacità operative dell’ente e induce i funzionari ad atteggiamenti di servilismo e di tutela da ritorsioni e da conseguenze piuttosto che ad un protagonismo attivo nel proprio lavoro.

Gli esempi non mancano, a partire dall’ufficio tecnico, dove il dirigente Percossi, competente ed esperto, e’ stato malamente estromesso dal sindaco solo per mascherare l’ incapacità e l’ inconcludenza della giunta - e di certi assessori in particolare, basti guardare lo stato di attuazione del piano delle opere pubbliche dell’ ultimo anno - . Con il risultato che oggi i servizi tecnici sono allo sbando. Per arrivare alle farmacie Comunali , dove ad un validissimo professionista che ha garantito risultati eccellenti come il dott Mariotti e’ stato revocato l’incarico di coordinatore solo perché inviso al Presidente , con un evidente danno per l’ azienda comunale ed altrettanta soddisfazione delle farmacie private . Pagine tristi per la nostra comunità , scritte da una giunta priva di etica e di dignità , di idee e di rispetto , di competenza e di capacità .

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