di Richard Dernowski, Presidente dell’ “Associazione Civico 49”

POTENZA PICENA - All'indomani della chiusura di alcune classi della scuola dell'infanzia Coloramondo, dove i casi di covid tra bambini stanno aumentando in modo significativo, “Civico 49” ripropone all'attenzione dell'amministrazione, della politica e della cittadinanza la necessità di adottare provvedimenti adeguati alla situazione attuale.

A poche settimane dall'inizio della campagna di vaccinazioni, covid-19 ha accelerato la sua corsa, si è adattato ed ha iniziato a mutare per aumentare la propria diffusione anche in quelle fasce di popolazione fino ad ora meno colpite, anche nella nostra Regione e nel nostro Comune.

Distanziamento, mascherine, lavaggio frequente delle mani sono gli unici strumenti che ogni singolo cittadino ha a disposizione per ostacolare e contenere l’incremento dei contagi. Ma dove queste accortezze non sono del tutto attuabili?

Il pensiero in questo momento è principalmente rivolto alle scuole, in particolare alle scuole dell'infanzia, dove bambini dai 3 ai 5 anni convivono diverse ore al giorno senza mascherine, rientrando poi nelle loro case accuditi da genitori e molto spesso dai nonni (la fascia di popolazione sicuramente più a rischio di sviluppare complicanze gravi da Covid-19, che necessitano quindi spesso di ospedalizzazione). 96115579 231622631588234 6501710918475317248 n

Fino a poche settimane fa la scuola si è dimostrata il luogo più sicuro per i nostri bambini: sporadici i casi all'interno delle classi che non hanno mai dato luogo a diffusione, risolti quindi solo da misure di quarantena e tracciamento.

Nell'ultimo mese la situazione sta drasticamente cambiando. Favorito dalla diffusione di varianti sicuramente più efficaci nel diffondere tra i giovani e i bambini, il covid19 è entrato nelle scuole e si sta diffondendo. Ci chiediamo a questo punto se sia ancora il caso di tenere aperte queste scuole, che, da luogo sicuro stanno diventando fonte di diffusione.

Qual è il modo migliore per proteggere i nostri bambini e di conseguenza i nostri nonni, in attesa che la popolazione venga vaccinata bloccando quindi questa crescita esponenziale? Si può fare qualcosa per sorvegliare la popolazione scolastica qualora si continui a mantenere in presenza anche la scuola dell'infanzia?

Altri comuni a noi vicini hanno preso iniziative volte a proteggere la popolazione, (ad esempio: chiusura temporanea, screening di massa e rientro solo se risultati negativi), è possibile seguire il loro esempio.

Consapevoli delle difficoltà del caso, ora più che mai torniamo a ribadire la necessità di collaborazione, di trasparenza, ma sopratutto di tempestività nelle scelte, talvolta anche difficili, a tutela di tutta la popolazione, nella speranza che possiamo presto accedere tutti alla vaccinazione e tornare a sorridere ed abbracciarci.