A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

POTENZA PICENA -Durante i lavori di ristrutturazione della ex chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, oggi Fototeca Comunale “Bruno Grandinetti”, un tempo chiesa del Monastero delle Benedettine locali, è emersa un’antica lapide con iscrizioni funerarie in latino ed il progettista dei lavori dell’epoca, l’Architetto Giorgio Scataglini di Potenza Picena ha voluto evidenziare questa antica testimonianza con un vetro trasparente ed illuminandola con un faretto, per permettere di vederla e leggerne il testo.

La struttura, dopo la conclusione dei lavori, è stata inaugurata il giorno 28 novembre 2003.

Fino ad oggi pochi avevano fatto caso a questa lapide funeraria, in quanto si vede solo se si accende il faretto posta sopra. Noi, nel fare l’inventario dei beni storico-artistici di questa struttura il giorno mercoledì 26 agosto 2020, ci siamo resi conto della sua importanza storica ed abbiamo provato a leggere la scritta in latino, ma la visuale non era completa. Solo successivamente, grazie ad una bellissima foto di Sergio Ceccotti senza il faretto acceso, ci siamo potuti rendere conto del testo completo.

Dal tipo di scrittura della lapide, si capisce che è molto antica, in stile romano, probabilmente risalente al periodo medioevale-rinascimentale.

Abbiamo chiesto la collaborazione, per poter tradurre correttamente iltesto, sia al dott. Roberto Domenichini, Direttore dell’Archivio di Stato di Pesaro, che al prof. Gianfranco Morgoni.

Tutti e due ci hanno confermato l’antichità della lapide e la sua importanza.2 Epigrafe Santa Caterina

Per quanto riguarda il testo inizialmente avevamo pensato alla tomba di un rappresentante di una famiglia patrizia di Monte Santo, nello specifico a Francesco Ruggeri.

La famiglia Ruggeri viene citata da Carlo Cenerelli Campana nel suo libro sulla storia di Monte Santo del 1852, come una delle tante famiglie locali che si sono estinte dal sec. XIV in poi. Questa nostra tesi è stata confermata con la traduzione in italiano del testo latino della lapide.

Il testo latino di questa lapide funeraria è il seguente:

Francisci.Tumulus
Ruggeri.Flore. Iuvent
Quem. Ferus.Heu. Petas
Equore.Mersit.Equus

Che tradotto significa:

Tumulo sepolcrale di Francesco Ruggeri
Che nel fiore degli anni un cavallo impetuoso
Violentemente colpì e, ahimè, uccise.
Quindi questo Francesco Ruggeri dovrebbe essere morto giovane colpito da un cavallo.

La tradizione della sepoltura dei nobili all’interno delle chiese di Monte Santo era una prassi comune, mentre i rappresentanti del popolo venivano seppelliti in fosse comuni. Ad esempio nella chiesa della Madonna della Neve, fuori Porta Girola o Marina, troviamo ancora oggi la lapide che ricorda la sepoltura in quella chiesa del corpo di Ludovico Marefoschi, che nell’anno 1702 aveva istituito, con proprio testamento, nella nostra città l’orfanotrofio femminile a lui intitolato.

Anche nella chiesa di Sant’Agostino, oggi Auditorium “Ferdinando Scarfiotti”, si trovano ancora oggi sotto il pavimento le tombe con i resti dei defunti. All’interno di una di queste, quella centrale vicino all’altare maggiore, nel passato venne trovata una daga della Guardia Nazionale.

Durante i lavori di costruzione del nuovo Albergo Centrale nel 1960 in Piazza Giacomo Matteotti sono emersi resti umani, in quanto in quella zona della nostra piazza fino al 1796 si trovava la Pieve di Santo Stefano, elevata ad Insigne Collegiata nel 1754 dal Pontefice Benedetto XIV ed aveva un Cimitero.

Durante i lavori di sistemazione della Collegiata di Santo Stefano nel 1997, sotto il pavimento della chiesa, all’interno di una cassa in legno, è emerso un corpo mummificato, probabilmente di un gesuita in abiti religiosi, ben conservato. La chiesa, prima del trasferimento della Collegiata di Santo Stefano nel 1796, era del Collegio dei Gesuiti, dedicata a Santo Ignazio di Loyola.

Solo dopo il provvedimento adottato il giorno 17/10/1808 dal Consiglio Comunale di Monte Santo è stato costruito il Cimitero posto vicino al Convento dei Frati Cappuccini al Colle Bianco, dove si trova tutt’ora ed i cui lavori iniziarono dopo il giorno 29/06/1817.

Per quanto riguarda la lapide della ex Chiesa di Santa Caterina, posta vicino alla vasca termale romana, essa costituisce sicuramente un’importante attrazione storica della nostra città ed uno dei tanti tesori da far conoscere e valorizzare.