02 Fonte della Cava

A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri

POTENZA PICENA - Lungo la scarpata della Circonvallazione Nord, oggi Via Macerata, a Potenza Picena, si trovava la Fonte della Cava, chiamata popolarmente da tutti “Fonte de la Ca’” ed era di proprietà comunale.

Bruno Grandinetti ha immortalato questa fonte con una sua foto, che pubblichiamo per farla conoscere ai nostri lettori.

Oggi la Fonte della Cava non c’è più, ma quando era stata costruita?

Già prima della costruzione di questo manufatto, lungo la strada della Circonvallazione Nord, c’era un’altra fonte, sempre chiamata della Cava, lungo la strada di Via Le Rupi, raffigurata in una mappa del 1818 elaborata dall’Ingegnere Comunale Saverio Pierangeli, che i nostri lettori già conoscono.

La Fonte della Cava nuova è stata costruita solo nel 1812, vicino alla Porta della Cava o del Cunicolo ed i lavori, eseguiti dall’impresa edile di Trincia Giuseppe, sono costati la somma di lire 1.260. Era una manufatto a 6 archi e viene anche citata nel libro di Carlo Cenerelli Campana sulla storia di Monte Santo, a pagina 110.

L’architetto Elisabetta Menghini di Potenza Picena, che si è laureata in architettura all’Università di Napoli Federico II nel 2004, nella sua tesi, relatore l’Arch. Rosario Paone, ha fatto uno specifico studio sulle fonti storiche di Monte Santo, oltre che del Giardino Marefoschi, che si trova vicino alla Fonte di Galiziano. Nel suo straordinario studio l’architetto Menghini ha predisposto una scheda anche per la Fonte della Cava, completa e molto interessante da un punto di vista tecnico e storico, indicando anche dove questa fonte si trovava fino a 50 anni fa. Secondo i più anziani, quando la strada della Circonvallazione è stata allargata, la Fonte della Cava non è stata distrutta, ma solo coperta, pertanto scavando nel punto indicato dall’architetto Menghini potremo ancora trovare i resti dell’antico manufatto.

Un’ultima curiosità: il nome della Fonte della Cava deriva dal fatto che in quella zona si “cavava”, cioè si estraeva argilla, necessaria all’attività dei vasai locali. La più importante famiglia di vasai di Monte Santo era quella dei Galeazzi, detti i “coccioni” per il loro lavoro di vasai.

Avevano la loro abitazione ed il loro laboratorio con la fornace, necessaria per la cottura dei manufatti, poco distante dalla Fonte della Cava. Lungo la scarpata, che si trova sotto le abitazioni di Via Le Rupi, spesso si trovano ancora oggi resti delle lavorazioni di questi vasai di Monte Santo, i Galeazzi.

Severino Donati ha dedicato anche alla Fonte della Cava un suo testo dal titolo “La Ca’”, pubblicato nel 2006 sul libro “Galazzà e dintorni”, curato dalla figlia Anna Donati.

01 Fonte della Cava