POTENZA PICENA - Nei giorni scorsi, il primo cittadino di Potenza Picena ha ricevuto in Comune una delegazione di potentini, in seguito ad una richiesta di confronto sul tema delle limitazioni imposte dalla pandemia. “Ci auguriamo di tornare tutti, al più presto ad una normalità che sia sinonimo di serenità”.

Poi la riflessione condivisa sul tema dei dispositivi di protezione a scuola.

Ascolto e confronto: questi i due elementi alla base dell’incontro, svoltosi nei giorni scorsi tra il Sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini, e un gruppo di cittadini che hanno chiesto di essere ricevuti proprio dal primo cittadino per raccontare le difficoltà, economiche e sociali, che anche tanti potentini si sono trovati a dover vivere a causa delle limitazioni imposte dalla gestione della pandemia.TARTAmask

“Cerchiamo nell’amministrazione un orecchio pronto ad ascoltare le nostre istanze. Abbiamo fatto presente al Sindaco che ci sono persone che oggi, a conclusione dello stato di emergenza, sono ancora oggetto di allontanamento e discriminazione. Con tutto ciò che questo comporta sul piano economico e sociale. Apprezziamo l’impegno del Sindaco e la sua disponibilità all’ascolto”.

E proprio il primo cittadino, a margine dell’incontro ha sottolineato come “Purtroppo l’emergenza sanitaria ha avuto delle ripercussioni anche sul piano sociale, creando preoccupazioni e tensioni tra i cittadini. Auspichiamo quanto prima un ritorno alla normalità che sia anche unità ritrovata e superamento delle difficoltà a tutti i livelli”. L’incontro è stato anche l’occasione per confrontarsi sulle misure di contenimento dei contagi ancora in vigore.

In particolare per ciò che riguarda il contesto scolastico: “In questa fase di allentamento, in cui l’obbligatorietà dell’utilizzo della mascherina è decaduto in moltissimi contesti, c’è grande amarezza per il fatto che i nostri bambini continuano ad essere obbligati ad indossare dalle 5 alle 8 ore consecutive, anche se seduti al banco, dispositivi di protezione non più necessari in altri ambiti. L’amarezza deriva anche dal fatto che, proprio in questi giorni, illustri esponenti del mondo scientifico hanno messo in discussione l’efficacia di questa misura sul fronte della lotta alla diffusione del virus. Dunque perché i nostri bambini devono continuare a subire tutto questo, considerato che, fuori dall’orario scolastico, spesso si incontrano in contesti in cui non è necessario avere la mascherina?”.

Il Sindaco Tartabini, in sinergia con l’assessore del Comune di Civitanova Marche, Barbara Capponi, si era già fatta portatrice di un appello alle istituzioni governative sull’uso dei dispositivi di sicurezza nelle scuole, promuovendo una raccolta firme che aveva visto l’adesione di numerosi altri primi cittadini, con l’obiettivo di avviare una riflessione su rischi e benefici per gli alunni. A

ppello che, ad oggi, non ha ancora avuto alcun riscontro: “Abbiamo reso gli edifici scolastici sicuri negli spazi e nei distanziamenti, procedendo con l’abbattimento di pareti l’acquisto di banchi monoposto, proprio per limitare i contagi. Le immagini di questi giorni, che provengono da stadi e piazze affollate, sono in evidente contrasto con quello che invece accade nelle nostre scuole”.