nota del PD
POTENZA PICENA - La Festa de l'Unità itinerante della provincia di Macerata è iniziata come meglio non si poteva: a Porto Potenza la qualità degli ospiti presenti ha permesso di offrire alla platea un quadro veramente approfondito delle problematiche tecniche, politiche ed economiche che affliggono la sanità marchigiana, in caduta libera sotto la giunta Acquaroli.
Impossibile riassumere in poche righe gli argomenti trattati sotto la regia sapiente di Maurizio Blasi: Claudio Maria Maffei, nella sua veste di tecnico di grandissima esperienza, ci ha fatto ragionare soprattutto sulla necessità di fare delle scelte, distinguendo tra strutture territoriali destinate alla cronicità (da moltiplicare) e ospedali destinati alle fasi acute (da selezionare accuratamente).
Romano Carancini ci ha raccontato l'insensatezza del passaggio da una ASUR regionale unica a sette aziende territoriali (per le quali a due anni dalla creazione mancano ancora atti ammistrativi fondamentali) e i rischi di un'autonomia differenziata a invarianza di spesa che rischia di tradursi in una vera e propria secessione sanitaria. Molto apprezzato anche il passaggio sull'oggettiva spinta verso la sanità privata che la giunta Acquaroli sta attuando giorno dopo giorno attraverso il depotenziamento della sanità pubblica.
Alessia Morani si è soffermata in particolare sull'incapacità della giunta Acquaroli di utilizzare i 300 milioni di euro destinati dal PNRR alle Marche per la sanità (PNRR che la destra non votò all'epoca) e di intercettare le reali esigenze dei territori, in cui più che di mille piccoli ospedali inefficienti servono strutture dedicate agli anziani, alle cure palliative, alle diverse fragilità.
Non sono mancati i doverosi passaggi autocritici, in particolare sul piano di rivoluzione della sanità operato sotto la giunta Ceriscioli. Un piano che pur corretto e condivisibile negli obiettivi (la creazione di una nuova sanità del territorio basata sulla riconversione dei piccoli ospedali in strutture sanitarie destinate alle cronicità e alla prevenzione) è stato attuato senza un adeguato coinvolgimento dei territori e senza un adeguato supporto della politica locale nel saper spiegare ai cittadini le ragioni delle scelte fatte.
Una serata premiata da una confortante partecipazione popolare su un argomento non facile ma comunque vicino alle esperienze quotidiane delle famiglie marchigiane, a riprova che la politica viene premiata quando si avvicina ai cittadini con serietà e onestà intellettuale.