Campagnoli-Alfredo

 RECANATI - Per Alfredo Campagnoli doveva essere una normale attività legata alla sua decennale passione di speleologo. Invece si è trasformata in un appuntamento con un tragico destino.

Approfittando della giornata di sciopero (Campagnoli era geometra presso l’UTC del comune di Recanati), aveva scelto oggi per un sopralluogo ad un cunicolo dell’Acquedotto Pontificio che passa sotto parte del quartiere Fonti san Lorenzo. Quello della speleologia urbana era una delle più recenti attività del locale Gruppo Grotte Recanati di cui era stato uno dei fondatori.

Una persona dunque esperta e preparata con tantissime attività speleo nelle cavità marchigiane e non solo.

La tragedia si è consumata questa mattina in viale A. Moro, nel piazzale antistante il Liceo Scientifico, sul lato del parcheggio verso il campo sportivo. In quel punto si apre un tombino che permette l’accesso ad una parte dell’Acquedotto Pontificio. Altri accessi sono in via Martiri di Spagna e dentro lo stesso recinto dello Scientifico. L’antico acquedotto di origine cinquecentesca, visibile nella parte emersa in zona Archi di Loreto, è di proprietà delle Opere laiche Lauretane e in gestione all’ASTEA.

In parte, proprio dal Gruppo Grotte Recanati, nell’ambito delle attività di speleologia urbana, questi cunicoli sono stati esplorati e in alcuni casi molte sono state le visite guidate.

Campagnoli questa mattina, verso le 9,30 si è calato nel pozzetto per accedere al cunicolo, sembra per fare delle misurazioni. In superficie era assistito da alcune persone che hanno subito dato l’allarme vedendolo improvvisamente riverso privo di conoscenza. Inutili i tentativi di recuperarlo attraverso la corda di sicurezza cui era imbragato. La posizione del corpo impediva la risalita ed era pericoloso calarsi per tentare un recupero dal basso.

Allertati subito 118 e VVFF, questi giunti con due squadre da Osimo e Macerata. In attesa dell’arrivo dei VVFF i sanitari del 118 hanno tentato di ventilare il pozzo calando un tubo di ossigeno.

Per recuperare il corpo di Campagnoli prima si è dovuto armare il pozzo con un argano sollevatore e poi far calare un operatore per l’aggancio.

Intanto sul posto giungevano i colleghi dell’Ufficio Tecnico Comunale, il sindaco e diversi assessori mentre il sanitario del 118, coadiuvato dal dott. Frapiccini, medico di base che si è sempre temuto a disposizione sin dai primissimi attimi in cui si è realizzata la gravità della situazione, si è alternato nelle operazioni di rianimazione durate per lunghi minuti e sotto lo sguardo della moglie, la prof.ssa Paola Nicolini e del fratello Marco. Per Alfredo Campagnoli non c’è stato però più nulla da fare.

Scene di disperazione e sconforto tra familiari e i tanti amici e colleghi di lavoro accorsi subito, appreso che Alfredo Campagnoli era rimasto coinvolto in questo incidente.

Sul posto i carabinieri e l’area infortunistica dell’ASUR per i rilievi di legge. La salma è stata trasportata al “S. Lucia” a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Stando ai primi accertamenti Campagnoli sarebbe morto per mancanza di ossigeno ad appena 6/7 metri di profondità in un ambiente saturo di monossido di carbonio.

Campagnoli era molto conosciuto in città non solo per la sua attività di geometra del comune. Oltre che essere stato uno dei fondatori del Gruppo Grotte Recanati per tantissimi anni era stato uno dei capi scout del Recanati 1 all’Oratorio San Filippo Neri.

Alfredo Campagnoli, 59 anni lascia la moglie Paola Nicolini, docente universitaria a Macerata, i figli Daniele di 29 anni, e Michela di 30 che sta rientrando da Lusaka (Zambia) dove ha svolto attività di cooperante con l'associazione umanitaria "L'africa chiama".

le fasi dei disperati soccorsi

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