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 RECANATI - Abbiamo ascoltato a Radioerre una intervista del consigliereFIT comunale del PD e membro della commissione elettorale, Massimo Belelli.  In quella intervista radiofonica (riascoltabile da tutti poichè è   inserita sul sito della radio)  Belelli parla della nomina da parte sua di alcuni scrutatori a lui strettamente legati da rapporti famigliari:  sua moglie, sua cognata, due suoi nipoti.  Belelli non si pente per nulla del fatto, di per sè scandaloso, di avere lui proposto e fatto nominare dal suo compagno del PD, il Sindaco, i suddetti quattro suoi stretti familiari.

Anzi,  c'è di peggio, se ne vanta pure dicendo che, essendo disoccupati o studenti, avevano gli stessi diritti degli altri. Gli altri sarebbero i circa 1.300 altri iscritti alle liste degli scrutatori del comune di Recanati tra i quali, è probabile, che anche più della metà  siano tuttora disoccupati o studenti, proprio come i quattro suoi stretti familiari che il Belelli ha voluto gratificare, sempre con il consenso del Sindaco. 

Belelli MassimoSconcerta il fatto che Belelli (nella foto) non riesca a comprendere che sono invece  le centinaia  di disoccupati o studenti da lui non scelti a non avere gli stessi diritti dei suoi fortunati familiari. I 145 euro percepiti da ciscun scrutatore avrebbero fatto comodo anche a padri o madri di famiglia privi di ogni reddito e iscritti nelle liste degli scrutatori. Ce ne sono tanti ormai a Recanati, anche famiglie con  entrambi i conuigi disoccupati e con figli a carico. Se un politico comunale come Belelli non ha ancora capito che il primo scopo di chiunque faccia politica, ad ogni livello, è quello di anteporre sempre il bene comune e l'interesse altrui a quello proprio e dei propri familiari, non saremmo certo noi a perdere ulteriore tempo a spiegarglielo. E' inutile spiegare valori come l'etica, la correttezza, il buon senso, la dignità, l'intelligenza sociale, il rispetto dei cittadini ad un politico comunale che si comporta in questo modo e, ancor peggio, si intestardisce a sostenere le sue insostenibili ragioni. Ancora meno serve perdere tempo a spiegare le legge a chi, dopo aver sbagliato come a tutti può capitare, insiste nel non ammetterlo e si rifiuta di chiedere scusa a 1.300 scrutatori iscritti alle liste e comunque all' intera popolazione recanatese. Non saremo pertanto noi a ricordargli nemmeno  il dovere di ogni consigliere comunale, previsto dal Testo unico degli enti locali, di astenersi da ogni decisione che possa concretizzarsi in un conflitto di interessi: sprecheremmo il nostro tempo.