Si fa tanta demagogia sugli aiuti alle famiglie che dovrebbero essere previsti nel bilancio 2009, si parla dei 100 mila euro come se fossero già stanziati, si ripete che l’amministrazione non ha incrementato le tasse ai cittadini quando, al contrario, le amministrazioni Corvatta hanno aumentato di tutto e di più: dall’addizionale Irpef ai diritti di segreteria, dalla Tarsu ai buoni mensa, dalle tariffe per l’utilizzo delle palestre addirittura a quelle per le concessioni ed i servizi cimiteriali. L’indebitamento pro capite dei cittadini recanatesi è triplicato rispetto a dieci anni fa. Questi sono numeri, dati di fatto, mentre i 100 mila euro sono ancora nel capitolo delle promesse. Come è simpatica la storia dei 10 mila euro dei fuochi d’artificio che avrebbero aperto questo fondo di solidarietà. In realtà non bastavano i soldi per la serata del Capodanno in Piazza. C’erano a disposizione 30 mila euro, non i 40 mila che sarebbero stati necessari per il pacchetto Vandelli- panettone- fuochi. Invece di parlare di solidarietà a vuoto, l’amministrazione avrebbe potuto sostenere il Programma di Agevolazione Creditizia che la Provincia di Macerata ha realizzato per il triennio 2006-2009, con una certa lungimiranza visto che la crisi non era ancora in fase acuta come in questo momento. Tale progetto ha creato un fondo intercomunale per la concessione di contributi alle imprese artigiane per l’abbattimento dei tassi d’interesse sui prestiti, accesi tramite Cooperative artigiane di garanzia con gli istituti di credito locali, per l’avvio di nuove imprese ed investimenti per ristrutturazioni finanziarie. I settori interessati sono stati artigianato, commercio, turismo, agricoltura e servizi (inseriti tra gli aventi diritto anche le agenzie di viaggio, gli ambulanti, i benzinai...) con particolare attenzione allo sviluppo dell’imprenditoria femminile e giovanile ed il recupero dei centri storici. Ebbene, il Comune di Recanati non ha aderito al progetto, a differenza di quasi tutti gli altri comuni della provincia, da Apiro ad Appignano, da Belforte del Chienti a Tolentino e Porto Recanati. Ognuno ha contribuito in base al numero di abitanti, si passa dai 375 euro di Apiro ai 2085 di Appignano, ai 516 di Camerino, ai 9554 di Tolentino, oltre all’impegno più sostanzioso, quello della Provincia di Macerata, di 83 mila euro. Con appena 10 mila euro annui (gli stessi dei fuochi d’artificio) Recanati avrebbe partecipato già dal 2006 ad un progetto molto utile. Invece Recanati è il grande assente.