Dalla news letter di Città dell’Uomo

Un po’ di storia. All’inizio degli anni sessanta si è cominciato a far sentire a Recanati il problema del traffico autoveicolare: una statistica riportata dalla rivista Quattroruote dava per la nostra città una densità automobilistica di un’automobile ogni tre abitanti.

Da allora le cose non sono migliorate, ma le amministrazioni che si sono susseguite fino al ‘95 hanno dato poca importanza al problema: interventi sul traffico erano sempre nei programmi elettorali, ma nessuno faceva niente. Aumentava lo sviluppo urbanistico ai due poli della città (le Grazie, Villa Teresa, Fonti S. Lorenzo) con grossi inurbamenti e aumento del traffico di attraversamento; si sviluppavano i poli artigianali e industriali che necessitavano di infrastrutture viarie e di parcheggi. Nelle scelte urbanistiche si assisteva invece alla cementificazione delle aree intorno alla circonvallazione non più disponibili per realizzare parcheggi, a interventi inutili come l’acquisto e l’abbattimento di una casa a Porta Cerasa o a esperimenti improvvisati come quello dell’incanalamento di tutto il traffico di Viale Battisti verso il rione Mercato. Sono da ricordare le proteste continue degli abitanti di Via Roma costituitisi in comitato, le prese di posizione delle associazioni culturali e le battaglie dell’opposizione di sinistra per interventi di moderazione del traffico e per l’isola pedonale.

La stessa istituzione della ZTL di via Cavour e Via Calcagni nel ’95 ripropose e amplificò il dibattito e le polemiche sulla moderazione del traffico nella città.

E’ a questo punto che l’Amministrazione Ottaviani decise di affidare un’indagine scientifica sul traffico a Recanati e la redazione di un piano della mobilità alla ditta Sintagma di Perugia, famosa per aver realizzato interventi simili in Italia ed all’estero, contemporaneamente veniva affidato l’incarico all’Architetto Paolo Basilici per la redazione di un piano di passaggi pedonali dalla circonvallazione all’asse viario centrale. Tutto questo lavoro fu terminato nel 1999 con i progetti per la realizzazione di tre passaggi pedonali, è fu approvato il 19 febbraio , in primo esame, dal Consiglio Comunale il “Piano della mobilità” del Comune di Recanati.

Alla redazione del piano ed alla sua approvazione si arrivò attraverso un lungo processo di indagine scientifica condotta dalla Sintagma con l’aiuto del Comando della Polizia Urbana, dei comandi dei Carabinieri e della Polizia, con l’apporto fattivo degli uffici comunali.

Purtroppo divisioni interne alla maggioranza e le successive elezioni amministrative che portarono alla prima Amministrazione Corvatta, impedirono il secondo e definitivo passaggio in Consiglio Comunale.

La nuova Amministrazione, nonostante iniziali promesse, non ha mai portato il piano

all’approvazione del Consiglio, vanificando anni di lavoro e bruciando intono ai 70.000.000 di vecchie lire. In questi ultimi dieci anni si sono susseguiti pochissimi interventi di cui alcuni previsti e stralciati dal piano della mobilità come la Bretella Paolina o progettati ex novo come quello in Viale Dalmazia, ma del tutto scoordinati e non risolutivi: la grave situazione in cui ci troviamo è sotto gli occhi di tutti.

Recanati , invece, già dal 1999 poteva avere un valido strumento per intervenire sulla

mobilità urbana che, oltre a una corposa indagine scientifica e a preziosi elaborati tecnici (92 pagine di relazione, 117 tra tabelle e tavole il tutto su supporto informatico), avrebbe permesso la costruzione di ipotesi di viabilità basate su un modello matematico di simulazione del traffico nella nostra città. Questo modello, computerizzato, permetteva la previsione in tempo reale dei flussi di traffico sulle varie strade in base agli interventi che si volevano operare sulla viabilità cittadina.

Secondo noi da quel progetto bisogna ripartire. Per farlo conoscere ai cittadini e come

contributo a un corretto dibattito politico amministrativo iniziamo la pubblicazione delle

sue parti essenziali.

Contemporaneamente furono effettuate numerose assemblee di cittadini per raccogliere indicazioni e suggerimenti per la redazione del piano; inviando anche richieste scritte in tal senso a circa duecento tra associazioni culturali, sportive, di categoria , partiti politici, sindacati e professionisti. Le circa 140 indicazioni scaturite da tale indagine furono messe a disposizione della Sintagma. Mai a Recanati si era vista una così larga consultazione popolare per un progetto simile. La bozza di piano era stata poi rivista con i gruppi di maggioranza, con i tecnici comunali e della ASL8 e quattro volte con i capigruppo consiliari. L’adozione da parte del Consiglio, iniziava l’iter di approvazione del piano, pubblicato all’albo pretorio per trenta giorni, nei 30 giorni successivi,fino al 9 maggio1999, tutti i cittadini fecero pervenire le loro osservazioni scritte al Sindaco che poi furono esaminate dalle commissioni