RECANATI – Per 20 anni è stata un momento di segno e gesti di solidarietà. Quella di gennaio scorso potrebbe essere stata l’ultima edizione della Marcia della Giustizia e della Pace Recanati-Loreto, nata nel 1999 da una idea di don Rino Ramaccioni.

Il parroco di Cristo Redentore, che a settembre lascerà Recanati, non sarà più l’organizzatore della marcia ma non perché chiamato a svolgere il suo compito in altra realtà, bensì per i “tanti ostacoli” che ogni anno hanno caratterizzato non tanto la partenza, quanto l’arrivo a Loreto.

Per don Rino è arrivato un punto che per lui non è più possibile andare avanti e se qualcuno vorrà prendere il suo posto, il passaggio di testimone è il suo.1517949 img 1977

Con una lettera rivolta ai Vescovi ed al presidente della Commissione Episcopale Marchigiana, don Rino motiva ed elenca gli ostacoli che gli si sono sempre frapposti, senza nascondere quelli con la Basilica di Loreto in termini di rispetto di ospiti di altre fedi costretti a rimanere fuori, oppure alla chiusura tassativa alle 21.30, senza tralasciare alcune altre costrizioni per i partecipanti, tipo l'obbligo a partecipare a funzioni non nel programma.

Una lettera comunque garbata, nonostante qualche sassolino nelle scarpe, in cui don Rino esalta il ruolo di una manifestazione in cui la marcia diventa ponte tra tanti valori in un momento di tanti muri innalzati.

Come risponderanno i Vescovi e a Basilica di Loreto?

Ci sarà chi prenderà il posto di don Rino Ramaccioni nell’organizzazione?

La sortita del parroco di Cristo Redentore arriva nel pieno del Giubileo della parrocchia che sarà celebrato il 23 giugno.

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