RECANATI - Ultimi ritocchi al cantiere del Centro Nazionale Studi Leopardiani e nell'area che racchiude la vera sommità del Colle dell'Infinito, l'ex orto del convento Santo Stefano, luogo frequentato da Giacomo Leopardi.

Giovedì 26 sarà il Presidente della Repubblica Mattarella ad inuagurare il restyling promosso dal FAI che arricchirà la città di un rinnovato presidio culturale e turistico.

Il giorno prima il Fondo Ambientale Italiano promuoverà nell'Aula Mgana del comune la conferenza “Dedicato a Recanati. Il FAI si racconta”. Un momento in cui saranno illustrati gli interventi compiuti.71065871 10219938816810383 789729191632306176 o

L’apertura in anteprima dell’ ”Orto sul Colle dell’Infinito”, riservata ai cittadini di Recanati si terrà il 27-28-29 settembre 2019.

A seguito dell’accordo firmato tra il Comune di Recanati, il FAI, il Centro Nazionale di Studi Leopardiani e il Centro Mondiale della Poesia e della Cultura ‘Giacomo Leopardi’, è stata affidata alla Fondazione la valorizzazione culturale e la successiva concessione per la gestione di una parte degli spazi del Centro Nazionale di Studi Leopardiani e di quella porzione del Colle conosciuta come Orto delle Monache.

L’obiettivo del FAI è stato di realizzare un progetto di valorizzazione e restauro che metta in relazione i due aspetti del Colle dell’Infinito: quello paesaggistico e quello filosofico e poetico.

L’aspetto paesaggistico è stato interessato da un progetto di riqualificazione e restauro dell’Orto delle Monache e del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, attraverso interventi mirati a restituire allo spazio quel senso di semplicità e quel valore che il luogo ebbe nel pensiero di Giacomo Leopardi.

L’aspetto filosofico, poetico e spirituale sarà raccontato attraverso il progetto di valorizzazione che realizzerà un percorso di visita immersivo, che semina conoscenza, suscita passione e curiosità intellettuali.fai

Conclusi i lavori all’Orto sul Colle dell’Infinito, lo spazio adiacente a casa Leopardi che ispirò al giovane Giacomo i versi del suo componimento più famoso, sito che è  stato oggetto degli interventi di restauro e rifunzionalizzazione in vista dell’apertura al pubblico.

Dopo la firma dell’accordo con il Comune di Recanati, il Centro Nazionale di Studi Leopardiani e il Centro Mondiale della Poesia e della Cultura “Giacomo Leopardi” - avvenuta il 27 luglio 2017 - la Fondazione ha iniziato a procedere alla riqualificazione dell’orto-giardino, uno spazio di 4mila metri quadrati che fu oggetto di un intervento solo tra il 1928 e il 1937 in occasione del centenario della morte del poeta (1837).

Il cantiere, avviato a ottobre 2017, è stato affidato all’architetto paesaggista Paolo Pejrone che ha previsto la riqualificazione botanica del parco e il recupero strutturale e architettonico degli edifici, con l’intento di ripristinare l’originaria semplicità campestre dell’antico Orto delle Monache e recuperarne la funzione storica originaria di spazio scarno e sobrio, un tempo hortus conclusus del monastero di S. Stefano.

Completati i pergolati e la parte di riqualificazione botanica, si è poi passati al recupero conservativo dei due fabbricati storici presenti nell’Orto: un rustico e una cappella, già presenti all’epoca di Leopardi e, prima dell’arrivo del FAI, in stato di completo abbandono.

A seguito del restauro, la cappella tornerà a essere luogo di culto e il rustico ospiterà una biglietteria con negozio, divenendo un ingresso secondario all’Orto.

Ma il cuore sarà l’adiacente Centro Nazionale di Studi Leopardiani, che diventerà la vera e propria porta di accesso all’Orto sul Colle dell’Infinito.

Il progetto di restauro affianca a interventi di conservazione degli elementi architettonici l’inserimento degli impianti necessari a soddisfare le prossime esigenze di accoglienza, apertura al pubblico e valorizzazione.

Oltre a interventi mirati sullo scalone monumentale in pietra, sulle coperture, sui rivestimenti, sugli infissi e sui pavimenti in palladiana di marmo, sono stati eseguiti anche lavori strutturali per permettere di inserire rispettosamente in questi ambienti i nuovi impianti di climatizzazione, antincendio e sicurezza. Inoltre sono stati rimossi elementi inseriti negli ultimi decenni che hanno snaturato il luogo, come l’ascensore sul retro dell’edificio, collocato proprio nel mezzo della via che Leopardi percorreva dalla sua casa all’Orto.

Restaurati gli arredi originali e dei lampadari storici in vetro, elementi disegnati e realizzati dalla famosa ditta Venini negli anni Trenta, quando la direzione artistica era affidata al noto architetto Carlo Scarpa.

A fianco agli arredi storici nella biglietteria, nel negozio e nella Biblioteca saranno collocati dei nuovi arredi progettati dal FAI e ispirati agli originali per rispettare e valorizzare la connotazione moderna dell’edificio.