di Antonio Baleani Sergio Beccacece (appassionati di storia “patria”)

RECANATI - La Sua prossima e graditissima visita al Colle dell’Infinito rende onore alla città di Recanati e nel contempo offre l’occasione per una riflessione riguardante le trasformazioni che hanno interessato i luoghi così detti “Leopardiani” ed in particolare lo stesso Colle.

Ci permettiamo di portare pochi esempi, anche fotografici, delle citate trasformazioni.

1846 (regnante Papa Pio IX ed in vita Monaldo, Carlo e Paolina Leopardi): fu aperta Porta Colonna (oggi Porta Nuova) così come il nuovo “viale” (Vincenzo Spezioli Guida di Recanati 1898).infi01

1898 (regnante Umberto I di Savoia): fu cambiato il nome del Colle da Monte Tabor a Colle dell’Infinito.

1937 (regnante Vittorio Emanuele III e Primo Ministro Benito Mussolini): in occasione del primo Centenario della morte di Giacomo furono operate sul Colle trasformazioni radicali in virtù delle quali l’antica selva di acacie ha preso l’attuale aspetto di “Pincio”.

Sempre durante il Ventennio fu decisa la costruzione, a ridosso del seicentesco Palazzo Leopardi, dell’edificio (in stile dell’epoca) che ospita il CNSL.

Infine ai giorni nostri, mentre alcuni luoghi Leopardiani come S. Leopardo e S. Maria in Varano sono abbandonati, l’area prossima alla Scalinata Nerina e a Porta Nuova ha visto la nascita di un’opera ultra moderna in metallo e vetro.

Sorge spontanea la domanda se i mutamenti apportati sono rispettosi della realtà storica dei luoghi originali che hanno costituito l’ambientazione di alcuni sublimi canti del Poeta.

Il nostro Giacomo redivivo riconoscerebbe e sentirebbe come suoi i luoghi attuali così modificati e prenderebbe da essi ispirazione?

Siamo a disposizione per fornire ulteriori documentazioni e testimonianze in nostro possesso.

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famiglia contadina