Di Yuri Paoletti, coordinatore Costitutente Popolare

RECANATI - Se è possibile fare le case del commiato praticamente ovunque è proprio grazie alla Lega che ha sostenuto con forza in Consiglio Regionale le istanze della lobbydi chi opera in questo settore.

La storia inizia quando il nostro consigliere regionale Luca Marconi propone, prima un regolamento e poi la legge, per limitare la costruzione delle case del commiato nei centri storici o nelle loro vicinanze.

Tutto questo è riuscito solo in parte grazie proprio alla ferrea determinazione delle minoranze, Lega in testa, ed alcuni settori della maggioranza.
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Con questo accordo sotto traccia fra i due schieramenti si è riusciti ad annacquare la norma che Marconi voleva: le case del commiato devono essere costruite su aree scarsamente abitate e lontano dai centri, alla stregua dei cimiteri.

Ora il consigliere Pierluca Trucchia sa con chi deve prendersela, anche con il suo stesso partito che non ha mancato di accordarsi con la sinistra pur di soddisfare l’interesse di parte a danno dell’interesse generale di tutti i cittadini.

Sfido chiunque, infatti, ad avere l’obitorio, tale è la casa del commiato, nel proprio condominio o nella villetta accanto, sempre nel rispetto dell’importante funzione culturale e sociale che le case del commiato esercitano.

Da non dimenticare, comunque, che le case del commiato sono private e a pagamento e che la normativa prevede che in ogni comune sia istituito un obitorio ad uso pubblico.

Questa mancanza di strutture pubbliche ha portato a proliferare un lucroso commercio tutto a carico dei cittadini deceduti e delle loro famiglie.

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