RECANATI - Un vero e proprio inno alla vita, il libro-testimonianza scritto dai ragazzi e ragazze del Centro socio-educativo e riabilitativo “L’Infinito” del Comune di Recanati, gestito dalla cooperativa sociale Pars onlus.

Gli ospiti del Centro insieme agli operatori Pars e ai volontari, hanno scritto i testi tracciando le proprie storie e le proprie emozioni all’interno della struttura.
“Qui ho trovato una piccola felicità.

Con gli educatori e i ragazzi facciamo tante attività, disegniamo, cantiamo, lavoriamo al computer e tutte queste attività mi rendono felice perché mi tolgono i pensieri negativi che a volte ho in testa” scrive uno dei ragazzi del centro.Centro LInfinito 01

“I nostri ragazzi sono eccezionali, hanno messo in luce la loro incredibile forza e ricchezza - commenta Marco, uno degli operatori Pars del Centro L’Infinito-. Abbiamo lavorato in piccoli gruppi di due, proprio per permettere un lavoro più approfondito in ogni storia. Abbiamo chiesto di esprimere i propri sentimenti e di raccontare cosa ha rappresentato nella loro vita il centro, che cosa ha significato stare qui con noi, le difficoltà, gli obiettivi raggiunti, le esperienze, il valore della diversità come opportunità di crescita. Mettere in ordine delle idee non è stato semplice. E’ difficile gestire le emozioni e poi metterle per iscritto. E’ stato un lavoro intenso che vorremo ulteriormente approfondire, potrebbe diventare un libro da pubblicare”.

“Non sono io che offro qualcosa ai ragazzi assistiti, ma loro a me. Ogni giorno, mi donano qualcosa in più: un abbraccio, un sorriso, la loro vicinanza”, commenta un volontario del Centro.

“Da quando frequento il centro, molte cose in me sono cambiate. Prima ero chiuso, diffidente, avevo paura della relazione con gli altri, adesso, sono più socievole e aperto agli altri e ho notato che non sapevo di alcune cose neanche il significato. Ho imparato ad amare il teatro, e vi dirò, lo spettacolo che abbiamo fatto al Persiani a Recanati, Pinocchio, è stato davvero emozionante, davvero forte".

"Pensavo di non essere in grado di salire su un palco, di recitare davanti a un vero pubblico, invece, grazie all’aiuto degli operatori e insieme al lavoro di squadra con gli altri ragazzi, ci sono riuscito a superare le mie difficoltà” conclude Ivano, uno dei ragazzi del Centro.