RECANATI – La giornata si apre con una serie di non belle notizie. Il contagio si è esteso anche al “S. Lucia” nell’ assordante silenzio delle autorità sanitarie tanto che anche ieri il sindaco Bravi parlando della situazione in ambito di ospedale di comunità, usava senza esitazione il termine “vie informali” nel descrivere gli sviluppi.

Sviluppi che, a ieri sera, davano quattro positivi al coronavirus, tre degenti ed un operatore sanitario.

Un “focolaio” che si aggiunge all’altro della RSA (15 ospiti e cinque operatori sanitari) dove il personale della cooperativa che gestisce il servizio per conto dell’ASUR è sottoposto ad un aggravio di lavoro per supplire ai colleghi non sostituiti.restohouse

Come riferito ieri la situazione della Casa di Riposo gestita per il comune dalla Fondazione IRCER è sotto controllo, frutto questo di una cortina di sicurezza applicata già prima dell’evoluzione del contagio in città: stop alle viste esterne, collegamenti tra degenti e parenti via Skype e WA.

Preoccupano oggi le condizioni dell’oncologo recanatese David Mariani, primario a Villa Pini. Nei giorni scorsi aveva annunciato essere stato colpito dal coronavirus e che si sarebbe posto in isolamento. Ieri sera il ricovero per polmonite da coronavirus.

Al momento sono cinque i decessi di recanatesi ma il sospetto che alcune morti nei giorni scorsi possano essere riconducibili al coronavirus.

Sotto la lente il decesso di un 97enne, L. T., morto poche ore dopo la figlia di cui si attende in giornata l’esito del tampone.

Oggi una riunione del COC della Protezione Civile organizzerà la distribuzione delle 60.000 mascherine donate dalla Cina nel quadro di un gemellaggio siglato tempo fa.

Le modalità dovrebbero essere del porta a porta tra sabato e domenica a cura dei volontari che saranno messi in campo. Un sistema che permetterà di raggiungere tutta la popolazione ed assegnare una mascherina a componente del nucleo.