RECANATI - Una grande giornata dedicata al più illustre cittadino di Recanati, fortemente voluta dal Comune di Recanati, dal Centro Nazionale di Studi Leopardiani, da Casa Leopardi, dal Comitato per le Celebrazioni del Bicentenario dell’Infinito e dall’Università di Macerata, in collaborazione con il Fai, nonostante gli attuali tempi ancora difficili per la migliore organizzazione degli eventi in programma.

Ad aprire le celebrazioni Leopardiane, questa mattina, nella sala Foschi del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, la presentazione del progetto di artista abitante Eugenio Giliberti “Voi siete qui – Vico Pero – Giacomo Leopardi” un progetto artistico di recupero urbanistico dell'ultima residenza di Giacomo Leopardi, dove morì il 14 giugno 1837 a Napoli in Vico Pero nel quartiere Stella.

Un progetto creato dall' artista Eugenio Giliberti che vedrà la trasformazione del modesto immobile di Vico Pero in una grande installazione artistica. 

Sono intervenuti la storica dell’arte Angela Tecce e il Prof. Sergio Villari della Facoltà di Architettura dell’Università Federico II di Napoli.DSCF1708

“Recanati e Napoli, il luogo di nascita e di morte di Giacomo Leopardi sono i due luoghi altamente simbolici, fisici e spirituali della biografia leopardiana, le due città, che più di tutte, hanno influenzato la sua immortale produzione poetica” - ha dichiarato il Sindaco di Recanati Antonio Bravi – “la volontà del Comune di Recanati è quella di essere sempre più aperto e propositivo verso le attività culturali che ruotano intorno alla divulgazione dell’opera di Giacomo Leopardi, un centro di scambio culturale aperto a collaborazioni nazionali e internazionali.”

“Da Napoli a Recanati l’Italia è unita nel nome di Giacomo Leopardi, - ha detto l’Assessore alle Culture del Comune di Recanti Rita Soccio - In questa giornata la cultura e la poesia fanno ponte per unire non solo le arti ma anche le persone e i luoghi, un grande esempio per l'intero paese.”

“Abbiamo voluto favorire il recupero dell’ultimo luogo che ha avuto un valore simbolico importante nella vita del Poeta a Napoli, in sintonia con le importanti opere di ristrutturazione e di apertura dei luoghi Leopardiani portate avanti da Casa Leopardi", ha detto Fabio Corvatta Presidente del Centro Nazionale Studi Leopardiani

per ascoltare gli interventi questa mattina di Fabio Corvatta, Antonio Bravi, Rita Soccio, Eugenio Giliberti, clicca sullo start della barra sottostante

.

pero2apero3a

Vico Pero, quartiere Stella, a un passo da Via Santa Teresa, è la strada nella quale Giacomo Leopardi e la piccola corte composta dai suoi amici napoletani Antonio e Paolina Ranieri e dal cuoco patriota Pasquale Ignarra, si trasferirono tra il 4 e il 9 di maggio del 1835. Fu l’ultima residenza di Leopardi, preferita e più duratura fra le tre napoletane.

Contrariamente a quanto molti credono, nella casa di vico Pero e, non nella villa di Torre del Greco di Giuseppe Ferrigni, cognato di Ranieri, Leopardi morì per idropisia, il 14 giugno 1837, mentre in città infuriava una terribile epidemia di colera.

DSCF1710Il “progetto di artista abitante” di Eugenio Giliberti è un progetto di arte pubblica. Si pone l’obiettivo di accendere i riflettori dell’attenzione pubblica sul piccolo triangolo urbano, tra Via Santa Teresa, vico Pero, vico Noce e vico Cimitile, per riavvicinare gli abitanti, alla “loro” storia e renderli custodi fieri di essa come di propria storia familiare ed attivare, attraverso l’azione culturale un processo di rigenerazione della piccola area urbana, il “vicolo paese” che ha al suo cuore l’ultima residenza leopardiana.

E’ organizzato da Dafna Gallery, Fondazione Morra e Intragallery e sostenuto dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Museo Madre e dal Centro Nazionale di Studi Leopardiani.

Conta inoltre sulla partecipazione attiva di Comune di Napoli, III Municipalità del Comune di Napoli, Università di Napoli Federico II, Università della Campania Luigi Vanvitelli, Accademia di Belle Arti di Napoli, ACEN – Associazione Costruttori Edili Napoli, e sulla sponsorizzazione tecnica di D’Uva Workshop Srl.

Introno a questo proposito il progetto si dipana in diversi momenti il cui esito finale sarà la trasformazione del modesto immobile di vico Pero 2 in una grande installazione artistica:

1. Voi siete qui incontra il pubblico. grazie alla partecipazione di molti attori istituzionali si svolgono diversi incontri preparatori in cui sono illustrati al pubblico l’idea generale del progetto, le sue premesse culturali, il processo attraverso il quale si intende realizzarlo.pero1d

2. Voi siete qui – censimento Leopardi. Si tratta di un’azione conoscitiva in cui un gruppo di “assistenti provvisori”, composto da studenti dell’Accademia di BBAA, rappresentanti della circoscrizione, accompagnati da una troupe di video documentazione incontra ed interroga gli abitanti raccogliendo “dati di memoria” con la particolare attenzione ai racconti di cui sono custodi le famiglie presenti sul luogo da più generazioni.

3. La ricerca. Partendo da un particolare del racconto di Antonio Ranieri sugli ultimi istanti di vita di Leopardi, già da tempo l’artista ha attivato una ricerca, supportata dal prof. Villari della facoltà di Architettura di Napoli, che dall’attenzione alla sua vita materiale giunge ad interessarsi alle notevoli trasformazioni urbanistiche dei luoghi che definiamo “teatro” del progetto. Essa sarà incrementata attraverso lo studio delle carte “murattiane” dell’archivio di stato ed altre fonti documentarie.

4. Voi siete qui - sui passi quotidiani. Grazie all’intreccio tra ricerca storico – biografica e ricerca storico - urbanistica si disegnerà un percorso lungo il quale saranno evidenziate con apposite ed omogenee segnalazioni le ubicazioni di negozi, abitazioni ed altri “luoghi” della frequentazione Leopardiana.

5. Realtà aumentata – supporti multimediali. alcuni distinti prodotti multimediali saranno da supporto al progetto: un filmato 3D, fruibile da smartphone e tablet, simulerà una passeggiata nel quartiere così come si presentava prima dei grandi lavori di trasformazione del periodo murattiano e mostrerà la trasformazione graduale dei luoghi; altre applicazioni faciliteranno la comprensione del racconto storico architettonico: puntando la videocamera del telefonino su alcuni oggetti sarà simulato lo stato precedente dei luoghi attraverso la comparsa e dissolvenza di immagini ed elaborati grafici complessi in sovrapposizione al reale ecc.

6. Voi siete qui – i nuovi credenti. Trasformare in un enorme manoscritto la facciata di via Santa Teresa dell’immobile di vico Pero 2 in cui era situata l’abitazione di Leopardi L’immobile non presenta alcun interesse architettonico, è piuttosto malandato e segnato da discutibili interventi in facciata. L’opera lo trasforma in un punto di attenzione per le centinaia di turisti che ogni giorno percorrono la via di collegamento tra i due grandi musei, l’Archeologico e Capodimonte.

7. Voi siete qui – mostra e performance teatrale Il giorno dell’inaugurazione sarà allestita nel palazzo Cimitile, perla dell’architettonica civile del quartiere ed edificio confinante con la residenza leopardiana con opere, materiali documentali, installazioni sonore ecc. Gli abitanti della zona riceveranno un invito personale per assistere alla manifestazione che comprenderà anche un breve racconto di storia urbanistica.

8. Catalogo - Libro di famiglia di vico Pero. il catalogo pubblicato da un’eminente casa editrice nazionale conterrà: a)-immagini dell’opera b)-back stage del progetto, i risultati del “Censimento”, interviste e testimonianze e degli abitanti, c)-una serie di approfondimenti, teorici e documentali, sui diversi argomenti collegati, con particolare attenzione alla vita “materiale” di Giacomo Leopardi, a partire dall’esame comparato di alcune delle numerose biografie pubblicate, e dall’epistolario leopardiano, d) - un saggio di micro-storia dell’architettura e dell’urbanistica del luogo, corredato da tavole di confronto che registrano i cambiamenti della struttura locale urbana attraverso il tempo ecc. Il libro sarà dato in dono a tutte le famiglie del “vicolo paese” primi destinatari di quella che si configura come una complessa azione di didattica sociale.

9. Una striscia di luce. Performance notturna nella quale, per qualche istante, la città sarà immersa nel buio e, dagli spalti di Castel Sant’Elmo (il pubblico sarà richiamato con invito del Museo del 900 in apertura straordinaria), sarà visibile la sola lamina di luce dell’illuminazione pubblica di Via Santa Teresa .

10. Documentazione video. Tutte le fasi del progetto verranno documentate con riprese video, al fine di realizzare un film documentario.