RECANATI - Già nei giorni scorsi c’erano stati non pochi problemi su Fermo, poi con difficoltà risolti, ma oggi sembra si sia arrivati alla rottura vera e propria.

Sia la società canarina (nei confronti della Recanatese), sia il comune di Fermo (nei confronti del comune) hanno posto delle limitazioni ad un massimo di 3/4 partite ed una compartecipazione alle spese, alla manutenzione dell'impianto,  oltre che l’impiego di personale sia della società che del comune durante le gare.

E da quanto anche il sindaco Bravi questa mattina ha confermato si sta lavorando all’ipotesi Helvia Recina di Macerata anche se occorrerà avere una deroga speciale essendo l’impianto non più a norma per la serie C.P 20220628 172725 vHDR Auto

L’amministrazione maceratese per bocca del sindaco Parcaroli si è detta disponibile, qualche titubanza viene invece dalla Maceratese, neo promossa in Eccellenza, e che teme un sovraccarico sul manto erboso.

Tutto è chiaro però passa attraverso una deroga che dovrà arrivare dalla LegaPro dove la Recanatese si è iscritta con il “Tubaldi” specificando l’utilizzo del “Recchioni” fintanto che saranno in corso i lavori di messa a norma, per un importo di 2,7 milioni di euro (di questi 450mila per IVA detraibili nel '23 e da investire in altre OO.PP.) che potrebbero non durare poco almeno per le infrastrutture esterne. La consegna del nuovo manto in sintetico è fissata invece per il 22 luglio (nella foto i lavori stamattina).

E’ chiaro che questo stop su Fermo sta ingarbugliando non poco i programmi organizzativi della società alle prese in questi giorni con la preparazione del ritiro pre campionato, la definizione di alcune figure tecniche e l’allargamento della rosa a disposizione di mister Pagliari.

Certamente questa vicenda dello stadio dove giocare va ad appesantire il dibattito sull'impegno economico profuso sul "Tubaldi" dopo la sortita del Circolo ACLI "Don Milani".