RECANATI - Il Comune di Recanati ha promosso la tutela e la salvaguardia dell’ambiente e del territorio partecipando al Bando di finanziamento PSR per la sistemazione dei fossi Pantaneto e Ricale

Giovedì scorso si sono chiusi gli sportelli regionali per la presentazione delle proposte progettuali riguardanti Tutela del suolo e prevenzione del rischio di dissesto idrogeologico ed alluvioni e Recanati era in gara.

L’area dell’Accordo “Colle dell’Infinito” comprende tre bacini idrografici confinanti tra loro e corrispondenti agli identificativi 1851-1852-1864, inglobando al suo interno una superficie di circa Ha 941, rappresentati prevalentemente da seminativi, ma anche da aree urbane e aree boschive i cui deflussi raggiungono i canali interessati dagli interventi.Moretti Michele1

Si tratta della stipula di un accordo definito dall’insieme di soggetti pubblici e privati nell’ambito di un progetto territoriale condiviso.

Questo viene chiamato Accordo Agroambientale d’Area ed è promosso e finanziato all’interno del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Marche con lo scopo di coinvolgere ed aggregare i diversi portatori d’interesse intorno ad una specifica problematica di carattere ambientale consentendo di attivare una serie di interventi volti ad affrontare tale criticità in maniera coordinata.

Questi Accordi contengono al loro interno una serie di Misure e Sottomisure di finanziamento utili alla risoluzione delle specifiche criticità.

Gli accordi sono caratterizzati da una modalità partecipativa alle azioni previste dal Progetto d’area per aumentare il coinvolgimento di aziende, agricoltori e coltivatori accrescendo, quindi, gli effetti ambientali dovuti ad una diffusa applicazione delle tecniche a basso impatto ambientale.

Tra i partner di progetto il Comune ha il ruolo di Capofila, soggetto coordinatore che ha presentato la domanda di finanziamento nell’interesse dei soggetti privati che hanno attività agricole o proprietà nei pressi dei due fossati. Il Consorzio di Bonifica Marche ha aderito all’iniziativa dimostrandosi, assieme al Comune, co-finanziatore del 20% della spesa prevista dagli interventi di sistemazione proposti. Alcune aziende agricole si sono rese partecipi e molti dei proprietari hanno mostrato particolare interesse anche in una fase preliminare segnalando attivamente le maggiori criticità. Questi nel tempo hanno provveduto nella sistemazione delle stesse, spesso però con effetti peggiorativi che, congiuntamente ad una mancata gestione della vegetazione ripariale, hanno causato una occlusione del fosso in più porzioni dove le difficoltà di deflusso hanno aggravato ancor di più la stabilità delle sponde.

L’azione di scorrimento dell’acqua in alcuni casi ha determinato un approfondimento dell’alveo con relativo restringimento della sezione di deflusso. In situazioni simili, l’acqua acquisisce un aumento di velocità (dovuta appunto al restringimento della sezione di deflusso), provocando fenomeni erosivi a carico delle sezioni a valle.
Recanati veduta 2
La finanziabilità dell’AAA coprirà l’80 % dei costi e consentirà di ottenere finanziamenti per gli interventi, la cui progettazione, a seguito di numerosi sopralluoghi, è stata affidata allo Studio integrato Geomore, un team multidisciplinare per la riduzione dei rischi geologici e la valorizzazione delle risorse ambientali, spin-off dell’Università di Camerino. Questi interventi prevedono il generale mantenimento delle specie arboree, le quali hanno anche la funzione di stabilizzare le scarpate con il loro apparato radicale e talvolta di rallentare il deflusso delle acque che verranno raccolti nella parte a monte in dei pozzetti di raccolta delle acque aventi la funzione di creare uno stramazzo per proteggere il letto del fiume dall’azione di scorrimento dell’acqua. Altri interventi prevedono opere di ingegneria naturalistica consistenti nella stabilizzazione e consolidamento delle scarpate con la creazione di palificate vive singole o doppie per evitare ribaltamenti e piantumazione di piante arboree favorendo il consolidamento e rifacimento degli argini con pietrisco riciclato. La palificata viva prevede tra l’altro l’infissione di talee di salice in corrispondenza dei tronchi orizzontali, nonché la piantumazione di piante sulla banchina di riporto. La protezione della zona spondale sarà garantita mediante posa in opera di scogliere e dalla risagomatura degli argini con piantumazione di specie arboree che saranno solamente specie autoctone della zona e adattabili alle condizioni pedoclimatiche del sito. Il consolidamento dell’alveo è previsto mediante la predisposizione di pietrisco riciclato su un tratto di circa 300 m di lunghezza e per tutta la larghezza della sezione di deflusso. In generale la piantumazione delle specie arboree, intervenendo in corrispondenza dei punti critici individuati e realizzando opere di stabilizzazione, consentiranno la mitigazione degli effetti e dei fenomeni che fino ad oggi hanno determinato perdite di potenziale agricolo agli agricoltori, le cui superfici agricole ricadono in prossimità di entrambe le aste fluviali.

Oltre gli interventi potranno essere finanziate quelle azioni collettive per la mitigazione e per l’adattamento ai cambiamenti climatici che consentono un miglioramento dal punto di vista ambientale. Nello specifico i soggetti aderenti saranno guidati attraverso forme di animazione verso una gestione continuativa di risoluzione ordinaria delle problematiche ambientali locali. Sarà così possibile ottenere i migliori obiettivi ambientali oltre che favorire delle pianificazione colturali in base alle condizioni pedoclimatiche unitamente a metodi di lavorazione e di coltivazione più sostenibili.

Successivamente alla proposta recentemente inoltrata alla Regione Marche, è prevista una fase istruttoria di valutazione e nel caso di ammissibilità a finanziamento verrà condotta una gara tra i partecipanti ammessi allo stesso bando che si baserà sul punteggio acquisito attraverso parametri di progettazione.

Nel caso di un punteggio sufficientemente elevato il progetto Accordo “Colle dell’Infinito” potrà far partire l’iter di aggiudicamento per affidare gli incarichi ed iniziare i lavori.

Con il vento in poppa dell’Accordo “Leopardi” proposto lo scorso anno riguardo il ripristino di alcune strade rurali, oggi ammesso a finanziamento, l’Assessore all’ urbanistica e all’ambiente, Michele Moretti, crede nel progetto ed è fiduciosa che le energie interne ed esterne utilizzate siano garanzia di una buona riuscita.