RECANATI - Il crollo delle temperature e la pioggia incessante stanno mettendo a rischio i raccolti nelle campagne marchigiane.

Particolarmente delicate le situazioni nelle valli del Cesano, del Misa, del Potenza e del Chienti, già interessate dalle esondazioni dello scorso settembre. Agricoltori con il fiato sospeso. Nell'entroterra di Senigallia si registrano campi allagati per lo più dalla quantità delle precipitazioni con la terra che non riesce ad assorbire tutta l'acqua piovuta ininterrottamente da giorni.

allagachA Macerata i fiumi sono al limite mentre diversi fossi si sono già riversati nei campi e nelle strade come Fosso Colardo a San Firmano (Montelupone) o il Monocchia a Recanati. 

A Piediripa strade invase da fango e acqua mentre in contrada Sant'Egidio a Montecassiano si registrano famiglie isolate.

Gli agricoltori segnalano che alle abbondanti precipitazioni diversi argini non hanno retto per l'azione delle nutrie. I roditori alloctoni che hanno invaso i corsi d'acqua di tutta Italia sono soliti infatti costruire le loro tane proprio a ridosso dei fiumi. Scavando cunicoli, indeboliscono gli argini.

Per quantificare i danni occorrerà attendere il ritiro delle acque ma un altro grande timore è legato alle basse temperature che potrebbero portare gelate. "L’arrivo del grande freddo colpisce le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie, e broccoli.

Questi ultimi reggono anche temperature di qualche grado sotto lo zero ma se la colonnina di mercurio scende repentinamente o se le gelate sono troppo lunghe si verificano danni.

A preoccupare è anche il balzo dei costi per il riscaldamento delle serre per la coltivazione di ortaggi e fiori che risente dell’impennata della bolletta.

L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato nel 2022 i 6 miliardi di euro" spiegano da Coldiretti Marche.

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