RECANATI - Il nome di Maria Alinda Bonacci Brunamonti (1841-1903), poetessa e scrittrice, sta faticosamente emergendo dall’ombra in cui è stato relegato; un destino che ella condivide con altre donne letterate dell’Ottocento.

Ed in questi giorni è uscito un interessante lavoro della prof.ssa Loretta Marcon che sarà ospite di una iniziativa promossa dall'Università di Istruzione Permanente venerdì 24 marzo.

Si tratta del viaggio nel Veneto di Alinda Bonacci Brunamonti e dell'incontro che ella fece con Antonio Maschio, un gondoliere autodidatta che conosceva a memoria la Divina Commedia e fu stimato da diversi letterati dell'epoca. Alinda riporta l'incontro in lingua veneta.

Benedetto Croce la giudicò «donna di schietta e fine sensibilità artistica, di mente alta, di animo nobilissimo e, soprattutto, mirabilmente equilibrata in tutte queste sue facoltà».

La sua cultura vastissima spaziava in vari campi: dalla letteratura alla storia, dalla pedagogia alla musica e alla botanica. 336392107 1224370324861245 8778586686850373191 n

Oltre ai volumi di Versi, le opere in prosa e le collaborazioni con varie Riviste, ella scriveva quotidianamente in alcuni quaderni le sue Memorie e Pensieri.

Dopo la sua scomparsa venne suggerito al marito Pietro di estrarre da tali Memorie quei pensieri che avrebbero potuto rientrare in un Giornale di viaggio, un’opera che sarebbe stata annoverata nell’ambito della letteratura odeporica di fine ’800.

Dal volume, pubblicato nel 1905 con il titolo Ricordi di viaggio, la curatrice ha tratto le pagine che ricordano il viaggio nelle città venete che la scrittrice compì nel 1879.

Dalle sue annotazioni appare l’interesse per l’arte e per i costumi del Veneto, incentivato anche dalle amicizie con alcuni letterati dell’epoca tra i quali si ricorda Giacomo Zanella, di cui vengono qui presentate due lettere inedite.

Interessanti e particolarmente godibili sono le pagine scritte dalla Bonacci Brunamonti in lingua veneta che narrano l’incontro con il gondoliere Antonio Maschio, dantista autodidatta che le aveva narrato la genesi della sua passione.