nota della coalizione Progetto Civico

RECANATI - Nella giornata di mercoledì, Antonio Bravi ci ha cercato e invitato ad un incontro in vista del ballottaggio.

Da subito, non troppo accogliente, guardandoci dall'alto verso il basso, è apparso puntare solamente ad imporre la sua visione.

Con pazienza e senso di responsabilità abbiano ascoltato e, riuniti tutti i candidati delle nostre liste, abbiamo avanzato una nostra proposta chiara: un accordo amministrativo e programmatico, non politico, da realizzare attraverso l'apparentamento di tutte le sei liste.listone

In questo modo, si sarebbe formata una maggioranza nuova e Progetto Civico sarebbe entrato con pari diritti, come era giusto che fosse visti i 3 mila voti presi, pochi meno di quelli di Bravi.

Un accordo per l'attuazione del programma e per una buona amministrazione. Non ci interessavano poltrone, ma spazi istituzionali per fare le cose, per incidere realmente nell'azione di governo della città, rispettando così la volontà dei nostri elettori.

In dettaglio, e per spiegare in maniera chiara. Senza apparentamento, in caso di vittoria, Bravi conquisterebbe 10 seggi, noi 2 all'opposizione, la destra 4. In caso di vittoria di Emanuele Pepa, la destra avrebbe 10 seggi, noi 3, Bravi 3. Con l'apparentamento, in maggioranza Bravi avrebbe 6 seggi, noi 4 (con tre liste rappresentate oltre al candidato sindaco), 6 la minoranza (l'apparentamento tutela e garantisce la minoranza, come è giusto che sia).

Un accordo chiaro, trasparente e onesto, un accordo che davvero poteva consentire di tentare il miracolo, perché solo un miracolo può arrestare Pepa.

Questo il mandato ricevuto dai candidati riuniti in assemblea, un mandato condiviso da tutte le liste, per senso di responsabilità, nella convinzione di poter ragionare su contenuti, con un approccio squisitamente programmatico.

Una linea che abbiamo voluto rendere nota con un comunicato, perchè si sapesse che siamo responsabili e trasparenti, che non volevamo alcun inciucio, ma stavamo avanzando proposte serie, frutto di riflessioni condivise, ricercando non poltrone o sgabelli, ma accordi veri, per fare ciò di cui Recanati ha bisogno.

Fiordomo non ha chiesto niente per se stesso, nessun posto e nessun incarico, come non ha chiesto niente nessuno di 96 candidati.

Progetto Civico si è mosso unitariamente ed a niente è valsa la telefonata di Bravi per convincere un potenziale consigliere di una lista ad appoggiarlo in cambio di un assessorato.

Sulla proposta di apparentamento formale non abbiamo avuto una risposta positiva, si è preferito salvaguardare gli equilibri e gli interessi dei partiti (in particolare dei Cinque Stelle da quello che ci è stato detto) e immaginare e ragionare su assetti che, molto semplicemente, non ci saranno, su scenari che non si verificheranno.

Con incredibile e incomprensibile miopia politica.

Sei liste, 96 candidati, in modo unitario, resistendo alle molte pressioni individuali che arrivano da destra e sinistra, con telefonate e promesse sempre più insistenti, erano pronti in modo chiaro, pubblico e trasparente, con il simbolo sulla scheda, a dare una mano, con convinzione, impegno e passione, nonostante tutto, solo per Recanati.

Non sarà così. Antonio Bravi, il buon PD, il Movimento 5 Stelle ecc. consegnano la vittoria a Pepa, inserendo di fatto l'ultimo tassello mancante. E scrivono la parola fine.

Progetto Civico sarà in minoranza, con i suoi consiglieri che saranno attenti e propositivi, con un lavoro di squadra che proseguirà per dare forza programmatica a quelle sce lta, non maggioritaria ma comunque significativa, di 3 mila recanatesi che ringraziamo per la fiducia e che non tradiremo nei contenuti e nell'impegno.

C'e' tempo fino a domani alle 12: Bravi e il Pd rivedano la loro posizione, rispettino l'unitarietà del Progetto Civico, pensino al futuro e non al passato.