RECANATI - Una richiesta di aiuto ma anche la testimonianza di un problema per migliaia di famiglie in Italia, quella contenuta in una lettera/denuncia di una donna con tre figli per la quale tra poche ore si renderà esecutivo lo sfratto.

"In difficoltà, siamo stati scaricati dal Comune di Recanati", così si apre amaramente la lettera della donna che racconta il dramma nel quale sta per precipitare.letterasfrareka

"A chi si dovrebbe rivolgere un cittadino per esporre una situazione familiare fragile - scrive la donna di cui manteniamo l'anonimato-, a chi si dovrebbero rivolgere una madre, una donna che lavora e che sta cercando di risollevare la propria esistenza? E’ possibile che in una città piccola come Recanati una famiglia in difficoltà debba sentirsi abbandonata dalle istituzioni proprio mentre sta perdendo la casa, luogo necessario di rifugio, riposo e condivisione? E’ possibile, a me, a noi, è successo. E’ quello che sta succedendo. Abbandonati, dietro a un muro di giudizio insindacabile e quasi superiorità morale. Fra pochi giorni io, mio marito e i miei 3 figli saremo allontanati con la forza dall'appartamento che per 9 anni è stato il fulcro delle nostre vite: un appartamento che abbiamo sempre pagato, mettendo insieme uno stipendio da operaio e lavori saltuari, per saldare 600 euro mensili senza chiedere niente, con dignità, nonostante un appartamento che necessitava di interventi, privo di caldaia per mesi invernali per la rinuncia a fare manutenzione. E poi? Poi la messa in mora di fronte al nostro ritardo di due mesi nei pagamenti. L’assenza di case in affitto a Recanati. Il silenzio e poi il rifiuto del Comune. Non possiamo fare niente".

"Vorrei scrivere della mia rabbia - scrive ancora la donna -. Vorrei non riversarla solo contro me stessa. Vorrei non dover condividere la mia situazione cruenta, crudele: ma ho bisogno di una casa per noi e i miei figli, per non perdere il lavoro che adesso ho, per non sradicare le radici delle loro vite. Vorrei scegliere, ma scelte non ne ho. Ho solo un bisogno. Oggi è il problema nostro, ma sappiamo che non è solo nostro. Anche per questo scrivo. Scrivo, denuncio e chiedo aiuto. Ha ragione il sindaco quando mi risponde. 'Signora, lei non riuscirà mai a normalizzare la sua vita'? Ha ragione quando dice non poter fare nulla, quando il Comune è pieno di case non utilizzate, e basterebbe poco per tenerci nella carreggiata, senza sfasciare tutto? I prossimi giorni segneranno in maniera indelebile la memoria dei miei figli: lunedì saremo fisicamente sgombrati da casa, nel silenzio delle istituzioni. Vorrei chiedere con il cuore in mano, un vero aiuto per trovare un alloggio consono alle nostre esigenze".