RECANATI - Dario Ricchizzi (nella foto in una Carmen del GOF), una delle voci protagoniste degli Gigli Opera Festival esprime, in una "forma tenorile" la sua disapprovazione per la decisione del comune di non far più svolegere la manifestazione.482080224 3840182599577038 7279923027512253931 n

"La cancellazione del Gigli Opera Festival - scrive Ricchizzi -non è solo una decisione amministrativa. È un colpo al cuore della cultura, uno strappo profondo inferto alla bellezza, alla memoria, all’identità di un luogo e di chi lo abita. Per sedici anni questo festival ha rappresentato un faro di luce nel mare spesso oscuro dell’indifferenza istituzionale, un luogo di rinascita e di possibilità, dove la tradizione operistica ha incontrato l’innovazione, e i sogni di tanti giovani artisti hanno trovato respiro, voce, futuro. Vederlo sparire significa spegnere quella luce, lasciando il silenzio dove prima c’era musica, passione, vita. È un atto che colpisce non solo chi su quel palcoscenico ha avuto la possibilità di esprimersi, ma tutta la comunità recanatese e, più in profondità, l’intera cultura italiana. Perché ogni volta che un presidio culturale viene sacrificato, perdiamo un pezzo di ciò che siamo. Si tradisce la memoria, si tradisce la visione, si tradisce il diritto di sognare. È una ferita che non riguarda pochi, ma tutti: chi crede che la cultura sia la linfa vitale di una società, la sua voce più sincera, il suo respiro più alto".