La notizia della tragica scomparsa di Pierini ha gettato nella prostazione tutto il mondo della palla a spicchi recanatese che dopo l'uscita di scena del Basket Recanati si è ritrovato intorno alla Pallacanestro Recanati.

Nella sua ultima stagione in serie A2, 2016/17, Attilio Pierini, si può dire avesse giurato fedeltà a vita ai colori gialloblu con 15 anni consecutivi al club leopardiano, stabilendo così il record di permanenza tra tutti i giocatori di Serie A1 e A2 all'epoca in attività.

La bandiera e l’anima del Basket Recanati, condottiero di innumerevoli battaglie dalla C1 ai playout salvezza in A2 aveva superato le 230 presenze nel massimo campionato di basket, tra A Dilettanti, A2 Silver ed A2. Senza contare gli anni dalla C alla B.

Attilio “Attila” Pierini, classe 1981, di Porto Recanati, era un’ala-pivot di 201 cm. Cresciuto nel settore giovanile del piccolo borgo marinaro, dove ha svolto tutta la trafila, dopo trascorsi a Porto San Giorgio (C1) e Castelraimondo (C2), ha trovato nel corso della sua militanza a Recanati la definitiva consacrazione, diventando uno dei pilastri dell’ascesa dalla Serie C1 all'A2 dei leopardiani, dei quali “Attila” aveva voluto sposare il progetto, insieme a suo padre Giuseppe presidente-patron del Club.

Dopo aver sempre disputato i playoff e tre finali promozione è stato il miglior bomber a livello nazionale in C1 nella stagione 2007/2008, riconfermandosi l’anno successivo in B2, con una media di 18.3 punti ed il 3^ posto a alle spalle di Mario Boni ed Alesssio Bartoccetti.

Alla sua prima esperienza in A Dilettanti ha avuto una media di quasi 12 punti a partita, 10.9 al secondo, 14.7 al terzo.

In A2 Silver ha viaggiato a 8.7 punti, mentre nella Serie A2 Est ha giocato mediamente 26.5 minuti, realizzando 10.9 punti con il 47% da 2, il 39% da 3 e 4.4 rimbalzi di media, contribuendo in maniera determinante alla permanenza dell’USBR nella categoria.

L'ultima stagione, la più amara con la retrocessione in B, ma lui non si è arreso e ha continuato a tenere alto il nome della società. Poi il passaggio alla Virtus Civitanova.

In quasi tre lustri a Recanati, di cui peraltro è cittadino benemerito, ha superato i 5000 punti in carriera.

Ragazzo serio ed equilibrato, è stato leader dello spogliatoio e stato utilissimo a costruire un gruppo coeso come sempre stato nella storia del club gialloblu, rappresentando l’anello di congiunzione fra il passato, il presente ed il futuro.

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