In questo inizio di stagione è stato sempre uno dei migliori in campo, “motorino” instancabile sulla fascia sinistra, una spina nel fianco per le difese avversarie. Domenica 6 dicembre dovrebbe riprendere il campionato di Serie D e la Recanatese giocherà in trasferta ad Agnone. Abbiamo ascoltato ai nostri microfoni il centrocampista Marco Pezzotti.

Marco, un bilancio sulle prime giornate di campionato.

“Abbiamo iniziato il campionato come la società si aspettava. Abbiamo incontrato squadre importanti e su campi difficili come Pineto, Giulianova e Tolentino. Gli 11 punti sono un bel bottino per le gare giocate. Diciamo che c’è stato rammarico per il pareggio a Pineto perché siamo consapevoli di essere una grossa squadra con una società solida alle spalle che anche in questo momento ci fa vivere sereni.”

Il 6 dicembre si dovrebbe tornare in campo, come vi siete allenati in questo mese senza partite?

Marco Pezzotti“Noi ci stiamo allenando molto bene. Trovare gli stimoli non era semplice ma tutti i ragazzi hanno dimostrato di essere all’altezza, ci siamo messi a disposizione del mister e del preparatore atletico. Questa pausa da una parte ci ha tolto un po’ di continuità, ma dall’altra ci ha dato modo di allenarci e di recuperare tutti gli infortunati. Anche i nuovi arrivati hanno avuto la possibilità di amalgamarsi al meglio. Finalmente abbiamo una data per il rientro in campo e siamo pronti per ripartire al meglio.”

Cosa ti aspetti da questo campionato?

“La componente Covid ovviamente influenzerà moltissimo. Bisogna andare in testa quanto prima, dobbiamo pensare che ogni partita è una finale perché non c’è mai nulla di certo. Il campionato è lungo e può succedere di tutto, non sarà di certo facile. Già ricominciare a settembre è stata dura, appena abbiamo preso la forma c’è stato il nuovo stop e un po’ ci ha penalizzato. Penso che sia opportuno cambiare il protocollo, con quello attuale è difficile andare avanti e finire la stagione. Ormai la serie D di dilettante ha solamente il nome. Il campionato è quasi professionistico, si fanno trasferte lunghe e le società investono soldi.”