MACERATA - Forti dubbi sulle premesse numeriche che accompagnano il Piano di controllo per il cinghiale 2018-2023 presentato dalla Regione, Coldiretti Marche si riserva
Per Coldiretti, dunque, la mobilitazione continua. “Il Piano” è uno strumento importante, ma deve essere snello, applicabile per essere efficace. Al di là degli enunciati abbiamo ribadito che nella prevista implementazione di attività da conferire agli Atc, la cabina di regia deve averla la Regione, non accettiamo nessuna delega di responsabilità, inoltre è necessario che vengano previste contestualmente all’approvazione del Piano adeguate azioni sanzionatorie per chi non rispetta le regole/compiti assegnati. Infine riteniamo dovuto il previsto coinvolgimento degli agricoltori nel contribuire a debellare i problemi legati alla fauna selvatica, ritenendo però necessaria una rivisitazione della proposta. “Parteciperemo, continua Coldiretti, anche all’incontro di martedì 27 per discutere del regolamento unico dei danni da fauna selvatica, al termine ci riuniremo per ragionare su quanto ci è stato proposto. Continueremo a lavorare come sempre a difesa degli agricoltori, ma al momento, a differenza di altre associazione di categoria che annunciavano “importanti risultati”, non possiamo ritenerci soddisfatti, perché fatti e azioni sono ancora di là da venire.