TOLENTINO - “L’ascolto del territorio e il coinvolgimento dei cittadini per una ricostruzione condivisa.”

E’ questo il titolo dell’incontro con Lina Calandra, Prof.ssa associata presso l’Università degli Studi dell’Aquila, proposto da Visione Sibillina, il gruppo spontaneo di cittadini nato per riflettere sulla rigenerazione della comunità.

Per continuare il percorso di ripartenza sociale, culturale e civica, questa volta Visione Sibillina promuove un evento che aiuterà i partecipanti a conoscere alcuni interessanti progetti portati avanti da cittadini e ricercatori che provengono dalla realtà dell’Aquila, a quasi dieci anni dal triste anniversario del forte terremoto che ha cambiato per sempre la città, il suo comprensorio e gli abitanti.WhatsApp Image 2019 03 10 at 11.08.00

Queste le parole della Prof.ssa Calandra per presentare l’incontro di Tolentino che verrà ospitato venerdì 15 marzo alle ore 21,00 negli spazi del Cisei, in via Gramsci.

"Dopo il manifestarsi di una emergenza, a fronte del disorientamento generale che morte e distruzione provocano in chi viene colpito, c’è una cosa che invece, in maniere apparentemente paradossale, nelle persone non si perde e anzi, per certi aspetti, si rafforza, si amplifica, diventando più chiaro ed esplicito: l’amore per i propri luoghi, per il proprio territorio. Un amore, una “energia” che può manifestarsi in tanti modi e con diversi sentimenti: nostalgia, desiderio di impegnarsi e darsi da fare, rabbia, fiducia/sfiducia, desiderio di bellezza e cura, ecc. Ecco, è questa la carica esplosiva di sentimenti anche contrastanti che andrebbe da subito presa in carico e “incanalata” nelle politiche di gestione del post emergenza e della ricostruzione poi. Attraverso il racconto delle attività di ricerca-azione partecipativa coordinate da un gruppo di lavoro dell’Università dell’Aquila nel contesto post terremoto aquilano, l’intervento si propone di illustrare i metodi e gli strumenti utilizzati per il coinvolgimento delle persone in percorsi pubblici di elaborazione di scelte condivise per la ricostruzione sociale.”

Un’occasione di confronto da non perdere per chi crede nei temi proposti. Solo dal confronto e dalla conoscenza sarà possibile ripartire per progettare una nuova comunità rigenerata.

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