ANCONA - Una filiera agroalimentare più equa e rispettosa del lavoro agricolo. In questo senso va la direttiva europea approvata recentemente dal Parlamento di Bruxelles contro le pratiche sleali lungo la catena alimentare.

Ritardi nei pagamenti dei prodotti deperibili già consegnati, cancellazioni unilaterali e tardive o addirittura modifiche retroattive dell’ordine, aste al ribasso: tutto questo viene messo al bando ma ora spetta ai vari Stati membri di legiferare con la possibilità di ampliare la casistica delle pratiche sleali e la platea delle aziende coinvolte, al momento quelle con fatturato fino a 350 milioni.

Per Coldiretti Marche, che in qualità di associazione di categoria potrà anche presentare denunce per conto dei propri soci garantendo loro l’anonimato, si tratta di un passaggio storico e fondamentale per il riconoscimento del valore del lavoro agricolo.filiera agroalimentare

Serve tuttavia un passaggio nazionale e per questo Coldiretti Marche chiede un impegno alle Istituzioni regionali.

Quello cioè di sostenere una mozione da votare nell’Assemblea Legislativa delle Marche per impegnare il Presidente e la Giunta regionale a invitare il Governo e il Parlamento nazionale a recepire quanto prima la direttiva e non ultimo a prevedere l’estensione dei soggetti coinvolti, essendo nella piena facoltà dello Stato Nazionale poterlo fare. Per ridare dignità al prodotto agricolo e per difendere gli agricoltori dallo strapotere delle grandi catene distributive.

“Un risultato importante che nasce da un impegno sindacale molto forte di Coldiretti, l'unica ad aver posto l'attenzione su una questione così determinante per la tutela e la sostenibilità economica delle imprese agricole – commenta da Coldiretti Marche, la presidente Maria Letizia Gardoni - Pertanto, riteniamo assolutamente opportuna la condivisione da parte della Giunta regionale della giusta regolamentazione che la direttiva comporta”.