ANCONA -  Fissata in 5 chilometri la distanza minima degli impianti di combustione dei rifiuti e del Css (Combustibile solido secondario da rifiuti) da ambiti residenziali e funzioni sensibili come ospedali e scuole. Introdotta la clausola d’urgenza

Soddisfazione del consigliere Sandro Bisonni per l’approvazione, da parte della Commissione ambiente, della sua proposta di legge sul problema degli inceneritori. “Soltanto alcune modifiche – spiega – ma l’obiettivo viene pienamente centrato. In precedenza abbiamo varato la legge per vietare gli inceneritori pubblici e con questa seconda tappa andiamo a definire i criteri localizzativi degli impianti di combustione dei rifiuti e del Css (Combustibile solido secondario da rifiuti) dei privati. Non potendo vietare la libera iniziativa imprenditoriale, restava indispensabile fissare alcuni paletti a tutela della salute pubblica. Ed è quello che, attraverso la mia proposta di legge, abbiamo fatto”.

Il nucleo centrale dell’atto stabilisce che gli impianti di combustione devono essere ubicati ad una distanza minima di 5 chilometri in linea d’aria da ambiti residenziali e funzioni sensibili come ospedali e scuole. Introdotta anche la clausola d’urgenza.Bisonni

“In questo modo – continua Bisonni - le distanze sono state più che raddoppiate rispetto alla situazione attuale e diventerà davvero difficile, se non quasi impossibile, individuare un sito privo di vincoli paesaggistici, dove poter ubicare questi impianti. Il capitolo è chiuso, nelle Marche di fatto non si potrà mai incenerire i rifiuti.”

“Unico neo – conclude Bisonni – l’astensione immotivata della Lega, che .non sembra particolarmente attenta ai problemi ambientali e alle ripercussioni che certi impianti possono determinare sul territorio. Sensibilità che, invece, tutti gli altri partiti rappresentati nella Commissione ambiente hanno dimostrato di avere.”

KOMBIS