SAN SEVERINO - Torna di nuovo utilizzabile la chiesa di San Salvatore in Colpersito, all’interno del convento dei Frati Cappuccini di San Severino Marche. Il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, a seguito dell’avvenuta realizzazione di opere di pronto intervento per la messa in sicurezza, ha emesso un provvedimento in merito alla fruibilità di alcuni spazi pubblici dichiarati finora non utilizzabili e, quindi, interdetti al pubblico e ai fedeli.

La chiesa dei Cappuccini da sempre rappresenta un luogo di aggregazione per la comunità settempedana mentre il santuario, ospitando anche un importante Centro di Studi Francescani, è divenuto riferimento per persone che arrivano anche da fuori.

Il luogo di culto, in particolare, è stato interessato dalla posa in opera di una cinturazione vincolata con ritti e cavi in acciaio e piastre di ancoraggio. Per evitare ulteriori danni all’epigrafe Cappuccini2collocata sopra al bussolone d’ingresso, si è poi provveduto alla sua stabilizzazione mediante un pannello ligneo.

Inoltre, per contrastare i meccanismi ortogonali ai piani delle facciate nord e sud, è stato creato un sistema di contenimento con tiranti e piastre forate. I

nfine anche per contenere lo stato di dissesto della volta si è realizzata una combinazione di interventi come il puntellamento su ponteggio misto prefabbricato e con tubi e giunti delle due prime campate a ridosso dell’ingresso principale.

Per quanto riguarda il solaio di copertura è stata effettuata una completa ricognizione con il riposizionamento dei coppi in quelle porzioni ove si erano rilevati scorrimenti degli elementi a rischio di caduta.

La chiesa dal 1576 appartiene ai Francescani. La prima costruzione risale però all’XI secolo, quando un gruppo di pie donne, dopo aver ricevuto due visite da San Francesco, si insediò in questa zona, abbracciando l’ordine delle Clarisse.

Della chiesa originale rimane la facciata in pietra bianca locale, qualche testimonianza negli archi della parete meridionale. La chiesa oggi si presenta nella forma acquisita in seguito all’ampliamento e ai rifacimenti cinquecenteschi messi in opera dai Francescani in seguito ai danni provocati dall’esercito di Francesco Sforza.

L’interno, a navata unica coperta da volta a botte, presenta due cappelle laterali a pianta quadrata realizzate nell’Ottocento.

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