CIVITANOVA - Presentato il libro del dott. Proietti, responsabile di Anestesia e Rianimazione della Clinica Villa dei Pini. Un grande racconto di quella incredibile primavera dello scorso anno.
In quei giorni in pochissimo tempo, la Clinica è stata trasformata in ospedale COVID per assistere non solo i propri degenti ma anche quelli inviati dagli ospedali più critici delle Marche.
Le calde ed emozionanti testimonianze di tanti operatori

Il racconto, empatico ed emozionale, di operatori sanitari che si sono trovati a vivere in primissima linea il Covid.

Il Dottor Mauro Proietti Pannunzi, responsabile di Anestesia e Rianimazione della Clinica Villa dei Pini di Civitanova Marche, ha presentato il suo libro "La linea delle cure. Villa dei Pini, come siamo diventati una banda di fratelli" (Seri Editore Macerata), più che un libro, un grande racconto “di quella incredibile primavera dello scorso anno – dice Proietti - che esce dalle parole calde e dai ricordi vivi di chi, quella primavera, l'ha vissuta sulla sua pelle, quotidianamente, quando, nel pieno della pandemia, Villa Pini si riorganizzò per accogliere i malati Covid e supportare così gli ospedali pubblici. Con il gruppo dei miei colleghi in quelle settimane siamo diventati una squadra fantastica”.

"Una grande prova - la descrive Enrico Brizioli, Amministratore Delegato della clinica - in cui ciascuno ha riscoperto l'origine della propria passione giovanile che lo aveva portato a scegliere di essere un operatore della sanità e che, conclusa la tempesta, dimesso l'ultimo paziente, dismessa l'ultima tuta, li ha portati a dire con orgoglio "io c'ero!".

In quei giorni della primavera 2020, in pochissimo tempo, la Clinica è stata trasformata in ospedale COVID per assistere non solo i propri degenti ma anche quelli inviati dagli ospedali più critici delle Marche.Proietti Damiani

In quella fase in cui gli ospedali pubblici erano nel caos e molti operatori privati chiudevano le attività, è maturata a Villa dei Pini la convinzione di dover portare un contributo diretto e senza condizioni alla lotta verso questa malattia.

Medici, anche anziani, abituati da anni a svolgere una attività programmata in specifiche branche specialistiche si sono messi alla prova in una struttura che è diventata un grosso polo di malattie infettive, con un'area di terapia sub-intensiva.

E' stata come una improvvisa "chiamata alle armi" in cui tutti gli operatori hanno seguito l'immediata e spontanea adesione al progetto.

In poche ore nella Clinica sono stati rivisti i percorsi, create zone "buffer", formato il personale, riadattati i ventilatori delle sale operatorie, reperiti e distribuiti migliaia di dispositivi di protezione individuale e farmaci specifici. Per molte settimane si è lavorato con turni estenuanti, con il supporto di tutti, dagli specialisti al personale delle pulizie, infermieri, operatori socio-sanitario, tecnici delle diagnostiche, impegnati in uno sforzo comune, coperti da tute e schermi facciali che li facevano tutti simili e tutti unici con il bagliore dei loro occhi a testimoniare passione e solidarietà.

“Un periodo incredibile – evidenzia Proietti - durissimo ma di una straordinaria umanità”.

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