ANCONA - La terra come eredità da custodire, l’agricoltura biologica come realizzazione dell’ “economia gentile”. La Cooperativa Gino Girolomoni, realtà storica nel mondo del biologico, ha portato al Festival Francescano in corso a Bologna la propria esperienza 50ennale di chi produce pasta puntando a costruire un modello economico alternativo, che rifiuta lo sfruttamento della terra per restituirle dignità, custodisce la biodiversità e ridà centralità agli agricoltori e al principio dell’equo compenso. Una strada tracciata sin dagli anni ’70 dal fondatore Gino Girolomoni, pioniere del biologico in Italia, e portata avanti oggi dalla nuova generazione.

Maria Girolomoni, figlia di Gino e socia della Cooperativa, è intervenuta all’incontro di questa mattina “L’economia è cosa per giovani”. Girolomoni si è soffermata sul tema della fertilità del suolo, sull’uso ancora prevalente in agricoltura di diserbanti e pesticidi, e sui danni in termini di inquinamento e salute: “L’agricoltura biologica è la garanzia per il consumatore che il prodotto non ha contribuito a danneggiare la nostra casa comune”.

La visione va oltre le tecniche di coltivazione: “L’agricoltura biologica – ha sottolineato - deve contribuire a creare un nuovo modello di agricoltura sostenibile per le aree rurali, rendendo protagonisti i produttori. Negli anni ’70 ad Isola del Piano, nelle Marche, erano in tanti a lasciare le campagne, i miei genitori rimasero per un progetto: rivitalizzare il territorio costruendo una intera filiera che coprisse tutto il ciclo produttivo, dalla coltivazione al prodotto finito. Abbiamo impiegato 50 anni ma ci siamo riusciti”. Maria Girolomoni ha inoltre sottolineato l’importanza dello scambio di esperienze vissuto in Economy of Francesco, il network formato da giovani economisti e imprenditori che hanno risposto alla chiamata del Papa per dare un’anima all’economia.FestivalFrancescano interventoMariaGirolomoni

Al Festival anche Francesco Torriani, agronomo della Cooperativa Girolomoni, che ieri, durante l’incontro “La gentilezza rende”, ha messo in luce lo stretto legame tra economia gentile e coltivazione bio e la crescente consapevolezza sui temi della sostenibilità. “L’agricoltura – ha detto Torriani - si può conciliare con la gentilezza nella misura in cui la terra viene vista come qualcosa che si ricevere in eredità, quando la si accetta come dono. La terra è come una madre, non va sfruttata, avvelenata o depauperata, ma va amata, curata, governata; oggi diremmo tecnicamente che va coltivata in maniera sostenibile applicando il metodo biologico. Il quadro politico comunitario – ha aggiunto Torriani -, da Farm to Fork a Biodiversity 2030, strategie definite nell’ambito del Green Deal europeo, è indirizzato verso un modello green in tutti gli ambiti produttivi, non solo in settori di nicchia. Inoltre, i cittadini consumatori stanno sempre più apprezzando questa visione. E quindi sì, la gentilezza rende”.

Estesa sulla collina di Isola del Piano (Pu), la Gino Girolomoni è una cooperativa agricola impegnata nella produzione e commercializzazione di prodotti da agricoltura biologica. L’attività principale è nella produzione della pasta: il modello “dal seme al piatto”, con una intera filiera votata al biologico costruita in 50 anni di lavoro, rende la Girolomoni un caso unico in Italia e in Europa. Erede dell’esperienza straordinaria di Gino Girolomoni, da molti considerato padre del movimento biologico in Italia, che avviò la sua attività pioneristica nel 1971, la nuova generazione prosegue questa storia affascinante fatta di rispetto per la terra, valorizzazione del lavoro e promozione dell’agricoltura sostenibile.
La cooperativa conta 30 soci e 70 dipendenti, e coinvolge nella filiera 400 aziende agricole attraverso la cooperativa Montebello. Il sito produttivo comprende 80 ettari coltivati e lo stabilimento, alimentato ad energia rinnovabile, con mulino, pastificio e magazzini. L’estero è il mercato principale: Girolomoni esporta oggi in 30 paesi, fra cui i principali sono: Francia, Germania, USA, Spagna, Australia e Giappone.
La cooperativa è parte dell’ “ecosistema Girolomoni”, che comprende anche la Fondazione Girolomoni per la cultura, la cooperativa Montebello per l’agricoltura, l’agriturismo per l’accoglienza e il Consorzio Marche Biologiche per promuovere l’approccio di filiera e la necessità di fare rete.

www.girolomoni.it