VISSO - “C’è la ragionevole speranza che a partire dal prossimo anno la società calcistica Visso 1967 possa tornare a programmare l’attività agonistica della prima squadra, militante fino a due stagioni fa in terza categoria, e magari in futuro anche del settore giovanile. La giunta regionale, infatti, sembra aver accolto la mia richiesta di individuare nel prossimo bilancio di previsione, che andremo a discutere a dicembre, le risorse necessarie agli interventi di manutenzione dell’impianto sportivo di Pratolungo”.

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A dare l’annuncio è il consigliere regionale del Partito Democratico Romano Carancini, il quale ha sollevato la questione in consiglio con una apposita interrogazione all’assessore al Bilancio Guido Castelli, ricevendo disponibilità da quest’ultimo.

Come si ricorderà, l’impianto di Pratolungo venne messo a disposizione del Visso 1967 dal Comune di Ussita dopo gli eventi sismici del 2016, quando nel campo vissano furono allestite le Strutture Abitative di Emergenza per dare risposta immediata ai nuclei familiari privi di alloggio. Tuttavia, nel corso degli ultimi anni, la mancanza di sponsor prima e la crisi pandemica da Covid-19 poi, non hanno consentito alla società di svolgere le necessarie opere di manutenzione, tanto che oggi il terreno di gioco risulta impraticabile.

“Si tratta di interventi che non richiedono un particolare dispendio di risorse – spiega Carancini – poiché riguardano sostanzialmente la cura del manto erboso e la sostituzione di attrezzature come porte e panchine, ma hanno un grande valore sociale. Anzitutto perché restituire ai giovani di una delle zone più duramente colpite dal terremoto la possibilità di praticare sport, significa offrire loro nuove opportunità di aggregazione capaci di riconsegnare quel senso di normalità tanto importante per la ricostruzione spirituale. In secondo luogo, rimettere in funzione quell’impianto significherebbe anche valorizzare il gesto di amicizia e solidarietà compiuto dal Comune di Ussita nei confronti della società vissana, che dimostra come neanche nei momenti più drammatici il radicato senso di comunità tra le popolazioni dell’area montana venga meno. Da ultimo, ma non certo per importanza, credo che consentire il rilancio del Visso 1967 voglia dire anche salvare un piccolo grande patrimonio sportivo, una lunga storia che ha coinvolto intere generazioni e connotato l’identità della comunità locale”.