CORRIDONIA - La vita nelle baraccopoli in Argentina nel racconto del giornalista Alver Metalli partendo dal suo libro "Epifanie"-

Quadri violenti, teneri, di fatica del vivere e privazioni quelli che si succedono in "Epifanie". Ma anche gesti di solidarietà che alleviano le pene ed i bisogni più lancinanti. Vita e morte a duello, appunto, in contrade di gente umile come lo sono le baraccopoli alla periferia di Buenos Aires, dove si concentra una umanità di emigranti interni ed esterni al paese delle smisurate "pampas" e delle infinite mandrie allo stato brado. C'è la venditrice di biglietti della lotteria che insegue i suoi clienti nei meandri di "villas miseria" sconosciute ai più, il piccolo spacciatore che vende e consuma allo stesso tempo, l'allenatore di calcio in sedia a rotelle, poi un mondo di santi con e senza aureola supplicati ad ogni piè sospinto. Ma c'è anche l'onda di una solidarietà che sfama e assiste i più fragili, i più esposti alla morte che si aggira con la falce sulla spalla. Il tutto osservato "dal di dentro", con simpatia, elevato ed esposto alla luce perché se ne possa vedere la trama nascosta.

Alver Metalli, da sempre particolarmente attento all'America Latina, ha dato vita alla rivista Incontri, specializzata su questo tema. Ha scritto anche alcuni romanzi. Vive a Buenos Aires, da dove collabora a diverse trasmissioni radiofoniche della RAI.

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