MACERATA - Il Centro Studi che porta il suo nome celebrerà il quarantesimo dalla morte del grande fotografo Carlo Balelli con un concerto (posticipato nel 2021 a causa della pandemia da Covid) dedicato al “Requiem” di John Rutter. L’appuntamento è per domenica 19 marzo all’interno della Chiesa Cattedrale, di San Giovanni, in piazza Vittorio Veneto.

Il concerto avrà inizio alle 17.30 e sarà eseguito dal Coro Equi-Voci con la direzione del Maestro Luca Scaccabarozzi. In programma, appunto, l’esecuzione del “Requiem” di Rutter, con la voce solista del soprano Cristina Picozzi e un organico strumentale composto da Andrea Andreani (oboe), Sauro Argalia (organo), Laura Conca (timpani e glockenspiel), Lucia Galli (arpa), Marta Montanari (flauto) e Federico Perpich (violoncello).

Il “Requiem” è stato composto nel 1985 ed è basato sulla Messa da Requiem cattolica (in latino), è arricchito da alcune preghiere usate nella liturgia funebre anglicana (in lingua inglese) e si Balelli Trinceacompone di sette movimenti: Requiem Aeternam: comprende l’antiphona ad introitum e il Kyrie; Out of the deep: in Do minore, prende spunto dal Salmo 130, conosciuto come “De profundis”, comunemente usato nelle celebrazioni di rito anglicano; Pie Jesu: mottetto caratterizzato dall’introduzione cantata da voce bianca solista, con un progressivo coinvolgimento del coro; Sanctus (e Benedictus): è il movimento più brillante, vivace ed esclamativo di tutta la composizione; Agnus Dei: nella parte centrale, il brano è arricchito di un versetto cantato in inglese tratto dal Libro di Giobbe 14:1-2 (Man that is born of a woman). Il pezzo si conclude con il versetto in inglese tratto dal vangelo secondo Giovanni 11:25 (I am the resurrection and the life, saith the Lord); The Lord is my shepherd: il brano prende spunto dal Salmo 23, “il Signore è il mio pastore”, comunemente usato nelle liturgie funebri anglicane. Lux aeterna: il movimento inizia con un versetto tratto dall’Apocalisse 14:13 (I heard a voice from Heaven) cantata da voce bianca solista, e termina con il “Lux aeterna” cantato da tutto il coro.

Carlo Balelli nasce a Novara il 5 ottobre 1894 da Alfonso e Rosalia Maraffa: il padre ha uno studio fotografico in città dal 1893, mentre si trasferisce a Macerata con tutta la famiglia nel 1896. Qui Carlo inizia le prime esperienze fotografiche presso lo studio paterno e parallelamente compie studi regolari fino a conseguire il diploma nel Regio Istituto Tecnico per Geometri di Macerata. Fotografo di guerra durante il Primo conflitto mondiale (1913 – 1919), nel biennio 1922-23 Carlo segue corsi di tecnica fotografica prima a Monaco di Baviera e successivamente presso l’Imperiale Scuola Fotografica di Berlino, dove tiene anche esercitazioni per gli studenti per la sua specializzazione in fotogrammetria. Rientrato in Italia, gestisce dal 1924 al 1927 uno studio fotografico in via Pandolfini a Firenze. Due anni dopo, tornato a Macerata già nel 1928, diventa il titolare dello studio paterno, e si afferma in breve tempo in campo regionale e nazionale.

Carlo Balelli è stato un acuto e attento testimone della vita politica, sociale, economica e culturale del Maceratese. L’originalità, le capacità intuitive, la sensibilità della sua personalità ne hanno fatto anche un pioniere della fotografia industriale e del lavoro. L’attività dello Studio Balelli cessa nel 1972, mentre Carlo muore a Macerata il 24 marzo 1981. Il concerto in programma domenica 19 marzo in sua memoria è promosso col patrocinio della Diocesi di Macerata e dell’associazione “Amici della Musica” di Urbisaglia. L’ingresso è gratuito.

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