ANCONA - Conseguire un reale cambiamento per la riduzione delle disuguaglianze e il miglioramento delle condizioni di vita e dello stato di salute della popolazione attraverso l’integrazione tra sanità e sociale, il potenziamento dell’assistenza ospedaliera e territoriale, lo sviluppo di ospedali di alta specializzazione e strutture minori diffuse su tutto il territorio, l’abbattimento delle liste di attesa, la drastica riduzione di mobilità passiva, l’integrazione tra servizi pubblici e privati, la lotta agli sprechi, l’ottimale utilizzo delle risorse regionali, nazionali (Fondo sanitario) ed europee (Recovery Fund).

Sono questi i principali obiettivi descritti nelle 200 pagine del nuovo Piano Socio-sanitario Salute, sicurezza e innovazione per i cittadini marchigiani’ approvato questo pomeriggio dalla giunta. Nel provvedimento vengono declinate le azioni e gli interventi da realizzare per la trasformazione e la ricostruzione della sanità regionale.

“Oggi è un giorno importante per la nostra comunità regionale. Abbiamo approvato in giunta uno degli atti più significativi della legislatura – così il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli - Il nuovo Piano Sanitario definisce la strategia e la visione che vogliamo imprimere alla sanità regionale e introduce molteplici aspetti innovativi: una sanità che torna a mettere al centro il cittadino, che valorizza il territorio con l’obiettivo di frenare la mobilità passiva, punta ad una sanità diffusa e distribuita con l’obiettivo di riequilibrare l’offerta socio-sanitaria e i servizi su tutto il territorio regionale. Per la prima volta il piano sanitario parte da una analisi dei fabbisogni effettuata in maniera scientifica, che ci ha restituito la reale domanda sanitaria della popolazione. Da una visione esclusivamente ospedali-centrica si passa a una sanità che vede nel territorio e nella medicina territoriale elementi strategici del nostro sistema sanitario per dare risposte ai bisogni di salute dei cittadini. Altro elemento è la priorità data alla digitalizzazione del sistema sanitario con la telemedicina. L’altro aspetto di cui siamo molto orgogliosi è che questo testo arriva dopo un lungo percorso di confronto con i territori, i Sindaci, le categorie sociali che ora può proseguire in Consiglio regionale per la sua approvazione definitiva”.PIANOSANMAR

“Il piano socio sanitario proposto – aggiunge l’assessore alla Salute Filippo Saltamartini - vede proprio nel recupero della mobilità passiva e nel consolidamento e sviluppo del sistema integrato dei servizi territoriali le priorità assolute. In questa prospettiva le azioni devono essere strettamente coerenti con i Livelli Essenziali di Assistenza, e con l’integrazione tra i sistemi dei servizi sociali e sociosanitari, declinando in maniera definita e incontrovertibile la necessità di potenziare il sistema della prevenzione e delle cure territoriali, consolidare i servizi ospedalieri, sviluppare piani assistenziali individualizzati e coerenti con i bisogni di salute, ribadire la centralità dei bisogni del cittadino, con particolare attenzione alle situazioni di disagio e fragilità”.

La predisposizione tecnica del documento, avviata dal direttore del Dipartimento Salute, si è avvalsa della collaborazione di tutte le strutture dirigenziali del Dipartimento e dell’Agenzia Regionale Sanitaria. All’elaborazione della parte di analisi e approfondimento dei dati contenuta nelle Appendici, hanno contribuito l’Università Politecnica delle Marche e l’Università Bicocca di Milano.

Di seguito si riporta in sintesi l’elenco dei Programmi con l’indicazione di alcuni degli elementi che concorrono a definire gli obiettivi prioritari da raggiungere.

Per quanto riguarda i programmi rivolti a garantire i Livelli Essenziali di Assistenza, si evidenziano:

Ø Prevenzione: sono indicati gli elementi programmatori per creare concrete azioni di intervento laddove si presentano le condizioni di maggiore criticità per situazioni di emergenza, fragilità e cronicità a causa di particolari patologie o di specifiche condizioni epidemiologiche e sociali, etniche, relativamente ai temi collegati al Piano Regionale della Prevenzione su salute, ambiente, sicurezza sul lavoro, sanità veterinaria e sicurezza alimentare;

Ø Assistenza Territoriale: vengono evidenziate le condizioni per lo sviluppo dei servizi territoriali da prevedere in modo capillare in tutta la regione, riducendo la mobilità sanitaria e per eliminare eventuali differenze nell’erogazione dell’assistenza, legate ai territori, al genere, all’età, alla provenienza. I temi trattati riguardano la rete socio sanitaria sul territorio delle cure primarie, le Case della comunità, gli Ospedali di comunità, le disabilità, Malattie rare, Salute mentale, Dipendenze patologiche, Cure palliative, sanità penitenziaria;

Ø Assistenza Ospedaliera: la rimodulazione delle reti cliniche, il recupero della mobilità passiva, il potenziamento dei servizi in aree particolarmente disagiate in relazione alla domanda e ai bisogni dei pazienti e sempre nella logica del recupero della mobilità passiva. Vengono fornite indicazioni per il consolidamento delle reti cliniche, l’implementazione dei percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA), l’organizzazione dei servizi ospedalieri, con particolare attenzione alle aree disagiate.

Strettamente collegati al funzionamento delle citate aree assistenziali, sono inoltre trattati i seguenti temi:

Ø Il governo dei tempi di attesa, il consolidamento delle modalità di raccordo e coordinamento dei servizi, la gestione del rischio: per un efficiente ed efficace raccordo tra strutture, operatori e cittadini, potenziando le funzioni di integrazione tra ospedale e territorio attraverso servizi diffusi e differenziati, per temi quali il sistema dell’emergenza urgenza, il governo dei tempi di attesa, la gestione del rischio e la sicurezza delle cure;

Ø Lo sviluppo dell’Assistenza farmaceutica, della protesica e dei dispositivi medici: per rendere adeguata e appropriata l’assistenza farmaceutica e la rete delle farmacie e dei servizi ad essa collegati, nonché per il rafforzamento della farmacovigilanza, oltre all’adeguamento delle azioni per la protesica e i dispositivi medici.

Per quanto riguarda aree e azioni trasversali e di supporto:

Ø L’innovazione e la digitalizzazione nel SSR: programma trasversale per portare le strutture, tramite investimenti in tecnologia, ai più elevati standard di funzionamento e di sicurezza in chiave organizzativa, strutturale, tecnica e logistica nonché per consolidare l’integrazione dei sistemi di comunicazione e informazione, digitalizzando e semplificando i sistemi di supporto e le procedure amministrative, nonché per consentire analisi e valutazioni necessarie per orientare le scelte e superare tempestivamente le criticità, con particolare riferimento alla digitalizzazione dei processi clinico assistenziali, alla telemedicina, al fascicolo sanitario elettronico;

Ø L’adeguamento infrastrutturale: il Piano socio Sanitario Regionale si deve sviluppare in piena sinergia con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), rendendo coerente l’implementazione del progetto regionale con le azioni necessarie su tutte le principali realtà strutturali e infrastrutturali della sanita regionale;

Ø La qualificazione del personale e la valorizzazione della ricerca: adeguare e valorizzare le competenze manageriali, tecniche, professionali e digitali e le esperienze del personale, attraverso il potenziamento degli organici, l’incremento della formazione specialistica e il consolidamento delle competenze professionali e lo sviluppo delle attività di ricerca;

Ø Gli interventi in ambito normativo, organizzativo e relazionale: il PSSR concorre a dare piena attuazione della legge regionale di riforma della sanità, al fine di conseguire un miglior esercizio della governance insieme ad un adeguamento del ruolo e dell’organizzazione del sistema pubblico, in termini di differenziazione, integrazione dei servizi e rapporti con interlocutori istituzionali, operatori privati, stakeholder, Organizzazioni Sindacali, cittadini e Associazioni di volontariato.

In particolare la riqualificazione della rete ospedaliera marchigiana si realizza in base ad un modello che supera l’ospedale unico in una logica di rete ospedaliera integrata sul territorio. Tale obiettivo verrà realizzato attraverso la revisione del livello organizzativo e l’adeguamento della dotazione dei posti letto, il potenziamento della strumentazione tecnologica avanzata, l’integrazione ed il potenziamento dei sistemi informativi, strumenti per la gestione del sovraffollamento nelle strutture di pronto soccorso, il coinvolgimento attivo del paziente nel processo di cura e la realizzazione di nuovi ospedali a Pesaro, Macerata e S. Benedetto del Tronto, tenendo conto dei finanziamenti statali già previsti. Il nuovo Ospedale Materno infantile Salesi di Ancona, l’Ospedale Ancona Sud INRCA Ancona-Osimo ed il nuovo ospedale di Fermo dovranno completare invece la loro realizzazione in tempi rapidi.

 

Nello stesso tempo, la Regione intende mettere in atto un’azione concreta per il riequilibrio del territorio in risposta alle emergenti necessità assistenziali, in ottica di prossimità, per patologie a media e bassa intensità di cure, soprattutto ad accesso diretto da parte del cittadino. Pertanto si intende potenziare e riorganizzare i servizi sanitari territoriali ed extra ospedalieri che dovranno svilupparsi in parallelo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nella Missione M6 relativa alla Salute.