MACERATA - Le imprese artigiane giocano un ruolo decisivo nell’economia della montagna e chiedono maggiore attenzione verso uno sviluppo polisettoriale di questi territori. Lo hanno sottolineato i rappresentanti delle confederazioni artigiane intervenuti in audizione alla commissione Bilancio della Camera sul Disegno di legge per la valorizzazione e la promozione delle zone montane.
La CNA esprime apprezzamento per il disegno di Legge, che finalmente riconosce le specificità dei territori montani e introduce misure di sostegno per le imprese giovanili. Tuttavia, il provvedimento considera poco l'ampio spettro gli attori economici presenti del territorio.
Maurizio Tritarelli Presidente CNA Macerata e imprenditore di Esanatoglia porta alla luce la realtà maceratese: "Le imprese artigiane e le piccole attività di servizio alla persona e alla casa rappresentano un pilastro fondamentale per la tenuta sociale ed economica delle aree montane, ma sono tra quelle che soffrono di più".
CNA chiede dunque che anche queste imprese possano usufruire delle agevolazioni previste per il settore agricolo, seguendo il modello francese delle Zone de Revitalisation Rurale (ZRR), che non distingue gli aiuti tra imprese agricole e di altra natura. Il sistema di incentivazione andrebbe esteso a tutte le imprese montane, prevedendo strumenti di supporto concreti come credito d’imposta e vantaggi contributivi per l’assunzione di personale.
Il Presidente Tritarelli rilancia quindi l'appello per la nostra area interna: "Qui la zona montana è compresa nell'ampia area del Cratere sismico, dove le comunità continuano a lottare contro lo spopolamento e le difficoltà di fare business. Sospesa la Zona Franca Urbana, servirebbe una nuova azione per garantire agevolazioni fiscali e contributive, affinché le attività possano sopravvivere e rilanciarsi”.
Tra le proposte avanzate dalla CNA di Macerata, vi è l’introduzione di un credito d’imposta dedicato alle piccole imprese che investono in strumenti di lavoro più moderni ed efficienti. Questo intervento potrebbe riguardare l’acquisto di macchinari per la lavorazione del legno e del metallo, attrezzature per edilizia, strumenti per parrucchieri ed estetiste, apparecchi per lavanderie, scaffalature e arredi per negozi e botteghe, oltre a sistemi di illuminazione e riscaldamento efficienti per ridurre i consumi energetici.
“La nuova Legge sulla montagna dovrebbe prevedere piccoli aiuti diffusi per le realtà artigiane e imprenditoriali tipiche di questi luoghi, perché ogni piccola impresa che resiste e cresce in montagna è un presidio sociale ed economico. Dopo troppi anni di interventi inefficaci, dal sisma in poi, è fondamentale mettere in piedi un sistema di aiuti strutturato, che non lasci le imprese da sole e che sia finalmente adatto alle loro esigenze reali”, conclude Tritarelli.
CNA continuerà a dialogare con le istituzioni locali e nazionali affinché il Ddl Montagna sia integrato con strumenti più incisivi, capaci di sostenere l’intero tessuto economico delle aree montane e del Cratere. "Non si tratta solo di economia, ma di preservare la vita stessa dei piccoli centri che, senza imprese, rischiano di spopolarsi definitivamente" è l’appello della Confederazione.