RECANATI – La Procura della Repubblica di Ascoli ha chiuso l’inchiesta relativa al maxi sbarco di 2.3 tonnellate di marijuana alla foce del fiume Tronto da parte di una organizzazione criminale internazionale.658f94eefe535ba191261a6eb9c30e05 XL

Un blitz della Finanza portò al sequestro dello stupefacente ed all’arresto di due uomini sorpresi nell’alveo del fiume mentre con un furgone stavano caricando la droga.

Mentre l trafficanti in mare si davano alla fuga inseguiti dalle motovedette delle Fiamme Gialle fino al limite delle acque territoriali croate, a terra rimanevano 2.3 tonnellate di droga, un albanese Dorel Closi e un recanatese, il geo, Andrea Reccia, residente nella frazione Chiarino, conosciutissimo in città per essere stato alle comunali capolista di Forza Italia.

Tra l’altro per un “gioco” di dimissioni riuscì ad entrare in consiglio comunale mentre era detenuto a Marino del Tronto ma la sua nomina venne bloccata dalla Prefettura.

In questi giorni la Procura ascolana ha definito il quadro e mentre Reccia respinge le contestazioni mossegli, per lui domiciliari con obbligo di firma in un centro della Campania mentre per il Closi stabiliti i domiciliari, ed anche l’albanese si dice estraneo.

I due vennero sorpresi dagli agenti della Finanza in una notte del settembre 2017 con a terra la droga e diverse taniche di benzina con la quale rifornire il mezzo navale che poi si è dato alla fuga e presumibilmente proveniente dell’Albania.

DROGA SAN BENEDETTO