PORTO RECANATI - Arrivano in consiglio le osservazioni alla variante urbanistica per la realizzazione di un grande complesso turistico ricettivo sulla collina del Burchio.
Pur trattandosi di una seduta molto tecnicistica è attesa una grande partecipazione visto l’interesse che la materia ha registrato, provocando anche un vivacissino dibattito/scontro politico tra fautori dell’operazione per un rilancio della città e i contrari a nuove edificazioni di cui si teme restino solo scheletri come per altre operazioni immobiliari sul territorio.

Il progetto prevede la realizzazione di una struttura complessa: un albergo a 5 stelle, un villaggio turistico, un centro congressi ed un medico, parchi verdi e sportivi, un percorso archeologico se emergessero reperti, un parco agricolo, il recupero della chiesa del Burchio.

Per l'amministrazione comunale un intervento che nel periodo di realizzazione avrà ricadute occupazionali ed economiche per la città. Più avanti, dai proventi degli oneri di urbanizzazione, risorse per investimenti pubblici.

I contrari sostengono la precarietà idrogeologica del sito, un eccessivo consumo di territorio, la non capacità di Porto Recanati ad ospitare un turismo così elitario.

Sul Burchio si andrà alla discussione di 17 osservazioni ammesse (in origine erano 23): un privato, due del gruppo Città Mia, 7 da Uniti per Porto Recanati, 7 anche per il M5S.

Il “pacchetto” di UPP ricalca la sentenza del Consiglio di Stato che bocciava il precedente via libera dato dal TAR. Non si distaccano di molto i concetti degli altri ricorrenti.
Come noto, dopo la bocciatura e la parentesi commissariale, la Coneroblu, società interessata al progetto per un investimento di diversi milioni di euro, cambiata l’amministrazione comunale, aveva ripresentato una proposta di variante procedendo a dei correttivi.

La procedura prevede dopo la seduta consiliare (non ci dovrebbero essere dubbi sull’approvazione) il rinvio alla Provincia per un ulteriore vaglio per poi far tornare l’elaborato all’approvazione definitiva.

A quel punto la Coneroblu entrerebbe in una fase operativa per redigere i progetti esecutivi, che anche questi necessiteranno di passaggi amministrativi.

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