PORTO RECANATI – Nel corso di una conferenza stampa l’amministrazione comunale ha preso una posizione determinata, affidandosi ad un legale, per salvaguardare reazione1l’immagine di una città che i fatti di cronaca susseguitisi in questi giorni, fino all’epilogo del ritrovamento di resti umani di due persone, descrivono come di una località in cui l’attività predominante è quella malavitosa con inenarrabili connessioni con la peggiore criminalità organizzata.

Il sindaco Mozzicafreddo, affiancato dal vice sindaco Ubaldi, ha letto una lunga nota in cui ad un certo punto annuncia l’intenzione di costituirsi parte civile per quanto scritto da alcuni quotidiani riprendendo informazioni non verificate.

“Cimiero degli invisibili”, “Il cimitero degli emigranti”, “Trovati cinque cadaveri”, “Il pozzo dell’orrore restituisce diversi cadaveri”, e via dicendo alcuni dei titoli che fanno parte di un pacco di articoli che saranno consegnati alla Procura anche per avere rassicurazioni che certe dichiarazioni di reato descritte siano perseguire dalla Magistratura se di loro conoscenza.

E qui il discorso si sposta anche sull’Hotel House tornato alla ribalta delle cronache nazionali per il possibile collegamento tra i resti rinvenuti e la scomparsa di Cameyi Mossamet, vista l’ultima volta all’House.

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Alla conferenza stampa era curiosamente presente un emigrato italiano in Belgio a Chaleroi, Luciano Amorini, ex minatore, originario di Orciano di Pesaro, e che ha scelto Porto Recanati per le sue vacanze da anni tanto da acquistarvi una casetta e che è intervenuto sulla città intesa come centro turistico e sulla necessità di dare sicurezza a chi vi vive o la sceglie per le vacanze.

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