Quell’immagine dei 20 carabinieri in assetto antisommossa e di una Fiera del Patrono che si salva con un escamotage (dei 160 posti disponibili solo 48 erano stati occupati ...) dell’assessore Rovazzani che apre alla presenza de gestori del mercatino dell’artigianato e antiquariato del giorno prima, non è un bilancio certamente positivo di una “querelle” che ha infiammato gli animi e portato ad un duro confronto tra gli ambulanti storici che 17 anni fa fondarono la Fiera d’Agosto e che non hanno subito passivamente la decisione dell’amministrazione comunale di accorparla a quella, di nuova istituzione, del Patrono, di fatto facendo perdere un giorno di lavoro agl espositori.ambulanti 006

E la protesta ora diventa anche un atto ufficiale con una nota che gli ambulantio hanno fatto protocollare in comune.

Significativo il netto giudizio che apre il documento: “la situazione venutasi a crearenon ha avuto nè vinti nè vincitori, ma la cosa certa è che abbiamo perso un’importante giornata di lavoro. In questa vicenda ci sono stati imprenditori in balia di scelte fatte da persone che non rispettano il diritto al lavoro”.

“Fin dallo scorso anno –scrivono gli ambulanti- avevamo dato la disponibilità allo svolgimento della nuova fiera il 29 agosto, cheiedendo che la vecchia fiera del 21 fosse fatta come da 20 anni a questa parte. In vari incontri l’assessore Rovazzani ha ribadito che non potevano accolgiere le nostre richieste perchè da parte dell’amministrazione comunale si era deciso diversamente, all’unanimità e senza alcuna trattativa. Alla fine ci è stato detto tutt’al più ci sarebbe stata concessa la domenica 28. Delusi e amareggiati, abbiamo sperato che per questa edizione si fosse raggiunto il compromesso di due giorni. E invece ci è arrivata la convocazione per la scelta dei posteggi con la conferma che la data del 29 era l’unica data per lo svolgimento della fiera. Non capiamo perchè, dopo 20 anni di duri sacrifici, il sindaco ci abbia negato la nostra fiera. In un momento molto importante della stagione estiva, durante il quale potevamo fare cassa, ci è stato negato il diritto al lavoro. Da anni d’inverno veniamo penalizzati con la dislocazione del mercato settimanale al Borgo Marinaro. Da qui ci siamo sentiti in diritto di indire una protesta civile alla scela dei posteggi. Con il risultato che la mattina ci siamo trovati davanti venti agenti antisommossa, quasi fossimo delinquenti. I dati ufficiali sono che alle 8 di mattina del 29 agosto erano presenti in tutto 48 ambulanti e 2 espositori, molti dei quali assegnati il giorno stesso. Dei 50 banchi, 12 erano gestiti da italiani, i restanti 38 da cinesi, pakistani e bengalesi. Alle 15 si sono presentati su invito dell’amministrazione comunale altri 50 banchi, di artiginato e antiquariato, niente a che vedere con la nostra storica fiera di 180 operatori commerciali. E questa sarebbe un vittoria come ha dichiarato Rovazzani ai giornali?”

Il documento poi prende in esame alcune situazioni specifiche circa i costi a carico dei presenti per l’occupazione del suolo pubblico, sul rispetto degli spazi assegnati (“sono state fatte multe visto che c’era chi usciva dalle metrature e visto che giovedì la polizia municipale aveva sanzionato pesantemnete?”), oppure sul come siano stati gestiti gli orari (“perchè si è chiuso alle 24 quando prima l’orario era alle 21?”).

Appare chiaro che gli ambulanti non si limiteranno alla sola lettera per esprimere tutta la loro amarezza. Cercheranno d far valere i loro diritti di lavorare chiedendo al comune di rispettare le tradizionali date fieristiche cittadine. Ma appare all’orizzone pù chiaro che la polemica ora si sposti sull’ubicazione del mercato settimanale del giovedì.