Nota dell'Ufficio Stampa di Enzo Marangoni, Consigliere regionale “Libertà e Autonomia – Noi Centro”

Quello che sta accadendo in questi giorni sul lungomare nord di Porto Recanati ha dell’incredibile. Di fronte alla discoteca Lola, da diversi giorni, c’è un viavai continuo di camion carichi di ghiaia provenienti dalla Cava Rossetti di Cingoli. Dopo lo scarico, una ruspa sistema la ghiaia in cumuli alti ma ristretti a causa della fascia risicata di spiaggia ma soprattutto a causa delle onde alte dovute ad un mare fortemente agitato.  

sabbia1Enzo Marangoni, consigliere regionale di “Libertà e Autonomia - Noi Centro”, denuncia il fatto che questa operazione viene fatta in un periodo, quello invernale, caratterizzato da potenti mareggiate con onde alte che arrivano fin quasi alla strada. E' ridicolo se non assurdo vedere che, mentre i camion scaricano la ghiaia, contemporaneamente le onde del mare in tempesta se la portano via in pochi minuti erodendo alla base i mucchi di materiale lapideo.

Soldi dei cittadini buttati in mare, senza che avvengano precisi controlli sulla quantità di ghiaia in partenza dalla cava e quella scaricata lungo la spiaggia.

Sappiamo tutti che il ripascimento effettuato d’inverno si è rivelato in altri tratti della costa marchigiana del tutto inefficace e i materiali accumulati sono stati dispersi e trasportati chissà dove.

Marangoni vorrebbe sapere a quanto ammonta il costo medio di stoccaggio al metro cubo e soprattutto quanto costa l’intera operazione che peraltro le mareggiate vanificheranno in pochi giorni, come è già accaduto nel dicembre 2010.

Marangoni si chiede inoltre perchè il materiale ghiaioso versato non venga protetto o sistemato in aree più sicure sino all’arrivo della stagione più mite. Il Consigliere regionale pertanto vuole vederci più chiaro visto che egli è sicuramente a favore della tutela degli stabilimenti balneari e delle altre opere che costituiscono una grossa fonte economica per la zona. Tuttavia questo non giova nemmeno agli operatori economici poiché crea il sospetto che non tutta l’operazione possa essere trasparente e per questo intende andare a fondo presentando una apposita interrogazione in regione.

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