PORTO RECANATI – Doveva essere un semplice spostamento dal centro rivierasco, dove si trovava in vacanza con la moglie, alla stazione di Ancona per poi da qui prendere un Frecciarossa per rientrare a Milano. Invece per un medico lombardo, il chirurgo Ferdinando Di Majo, quel tragitto si è trasformato nel dover gestire una piccola emergenza sanitaria a bordo.160203 Treno ralf

Da qui, appena sbarcato ad Ancona, una nota ufficiale di protesta su quanto accaduto su quel treno … sigillato, senza aria condizionata.

Così in una lettera agli organi d’informazione spiega l’accaduto il dott. Di Majo.

"Mi trovavo a prendere il treno regionale da Porto Recanati ad Ancona delle 16,07 insieme a mia moglie per poi prendere il Frecciarossa ad Ancona delle 17.42 per Milano Centrale. Saliti su una delle vetture del regionale ci si trovava con una temperatura all'interno che superava i 50 gradi, senza aria condizionata e soprattutto senza possibilità di aprire finestrini per una aerazione minima ad attenuare la calura di un vero e proprio forno crematorio, mi trovavo a dover soccorrere una signora anziana che presentava manifestazioni di collasso, spruzzandola con acqua fredda, per non parlare del pianto sfrenato di un bambino di pochi mesi oltre a una ragazza anch'essa con iniziale svenimento. La situazione era veramente grave, finalmente arrivati ad Ancona dopo 45 minuti di inferno, ci si precipitava all'ufficio assistenza clienti per protestare la vergognosa situazione di cui io mi facevo portavoce. Ho presentato un esposto ufficiale per il caso affinché il responsabile dia risposta e giustificazione a mantenere treni da terzo mondo in assoluta mancanza di tutela della salute di anziani e bambini".